Dimmi che lingua parli e ti dirò quanto risparmi... Con un sorprendente primato dell'italiano
Il tema era stato affrontato in vario modo da molto studiosi. Ma ora sta facendo discutere lo studio di Keith Chen sulle connessioni tra le strutture linguistiche delle lingue di alcuni e la loro attitudine a risparmiare. Un'indagine che divide economisti e linguisti
di Valentina Brini
4. Risparmio e lingua / Germania, Austria e Paesi Scandinavi
La netta distinzione tra il presente e il futuro potrebbe sembrare una caratteristica comune alle lingue germaniche, come l'inglese, ma non è così. In Germania, Austria e nei Paesi Scandinavi, per esempio, si parlano le cosiddette lingue "futureless", ovvero senza futuro. In queste aree è permesso l'uso di una forma presente per parlare di un evento futuro. Lo studio di Chen rivela che questi popoli sono più predisposti a trattare il futuro come qualcosa di prossimo e, per questo motivo, sono tra i più grandi risparmiatori al mondo. Nelle aree del nord Europa si pianifica meglio il futuro, si accumula più ricchezza e si nutre maggiore attenzione per la propria salute: secondo la ricerca, è il linguaggio a far sì che queste popolazioni concettualizzino il futuro in maniera simile al presente e, pertanto, diventa più facile per loro agire sul presente in conformità con i loro interessi futuri. Il vantaggio non è affatto marginale: al momento del pensionamento, le persone che parlano lingue senza futuro avranno messo da parte il 25% in più.
©RIPRODUZIONE RISERVATA