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Questo articolo è stato pubblicato il 23 aprile 2014 alle ore 14:08.
L'ultima modifica è del 23 aprile 2014 alle ore 14:12.

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(Epa)(Epa)

Nel 2013 l'avanzo primario (al netto del peso degli interessi sul debito) del bilancio pubblico della Grecia è stato pari a 3,4 miliardi di euro che si riducono a 1,5 miliardi di euro se si utilizza la metodologia dell'Eurogruppo (Esa95), si tratta di un surplus pari all'0,8% del Pil. Lo ha annunciato il vice ministro delle Finanze greco, Christos Staikouras.

Un risultato superiore alla aspettative e «ben al di sopra delle previsioni» ha commentato il portavoce della Commissione europea, Simon O'Connor a Bruxelles definendo il livello del debito pubblico ellenico «sostenibile». Il debito del paese mediterraneo ha raggiunto 175,1%o del Pil nel 2013, dal 157,2% rispetto all'anno precedente, secondo le statistiche rese note oggi dall'Ufficio Ue in Lussemburgo. Per la zona euro nel suo insieme, il debito pubblico è salito a un record di 92,6% del Pil
dal 90,7 per cento.

Secondo i dati diffusi sempre da Eurostat, nel 2013 il rappordo deficit/pil greco é salito al 12,7% dall'8,2% del 2012, escludendo i 19 miliardi utilizzati per la ricapitalizzazione delle
maggiori banche, il rapporto scende al 3,8% in linea con il programma di convergenza negoziato con Ue ed Fmi.

Considerando che l'avanzo primario greco di bilancio pubblico (entrate meno spese al netto degli interessi sul debito) é migliore di quanto concordato con l'Eurogruppo, per Atene si apre la possibilità di allungare le scadenze sui prestiti ricevuti (per 240 miliardi euro dei due piani di aiuti precedenti), nell'ambito del programma di risanamento dei conti pubblici negoziato, nel 2010, con la Ue, Fmi e Bce, la cosiddetta troika.

Tre le ipotesi l'allungamento del termine per il pagamento dei prestiti e la riduzione del tasso medio di interesse, oggi al 2,7 per cento.

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