Roncalli e Wojtyla, due papi santi

My24

Notizie ItaliaChiesa e media, rivoluzione firmata Roncalli. Il direttore del Ctv: "In Francesco vedo molto di papa Giovanni"

Il dossier contiene (none) articoli
Torna alla home del dossier

Chiesa e media, rivoluzione firmata Roncalli. Il direttore del Ctv: "In Francesco vedo molto di papa Giovanni"

Mons. Dario Edoardo Viganò è dallo scorso anno il direttore del Centro televisivo vaticano, ossia colui che guida il circuito televisivo vaticano che diffonde in tutto il mondo le immagini del papa. Stretto collaboratore di Francesco, è un esperto di media, docente di comunicazione, particolarmente competente nel settore cinematografico. Con lui vogliamo approfondire meglio la comunicazione dei due papi santi, e il rapporto molto particolare ed efficace che essi hanno avuto con il mondo dei media.

Cominciamo, mons. Viganò, con Giovanni XXIII, un papa di rottura con il passato, un papa che mostra da subito una profonda capacità di entrare in sintonia con la gente…
Quello di Giovanni XXIII è il primo pontificato dei media. Prima di lui l'unica rappresentazione che si aveva del papa era qualche quadro o qualche stampa. La tv ha dato in diretta l'agonia di Pio XII ma era più che altro allusiva, hanno fatto di più le fotografie. Con Giovanni XXIII, invece, abbiamo per la prima volta la percezione del corpo di un pontefice: una postura, una corporatura, un tono di voce, il tutto legato all'immagine televisiva. Il passaggio da Pio XII a Giovanni XXIII segna poi, soprattutto in Italia, il passaggio dall'epoca della radio a quella della televisione.

E quali sono i contributi che la tv ha dato al pontificato di Giovanni XXIII?
Direi almeno due: dopo 100 giorni dall'elezione il papa annuncia a San Paolo fuori le mura l'indizione del Concilio Vaticano II, gli organi di stampa vaticani tacciono la notizia ma è la televisione che la pubblicizza, è la Rai che fa rimbalzare in tutto il mondo questa notizia di un avvenimento veramente cattolico, cioè universale; il secondo contributo è quando – dopo le Olimpiadi di Roma del 1960 – la Rai diffonde nel mondo le immagini del secondo evento planetario dell'epoca, in particolare il momento dell'apertura del Concilio, dove capiamo realmente che la Chiesa è un insieme di differenze: la gente vede vescovi che hanno il colore della pelle diverso, che hanno vestiti diversi, che vengono da Paesi diversi. È qui che la Chiesa astratta si incarna in esperienze e vicende molto differenti. E papa Giovanni è determinante per tutto questo.

Già il suo modo di parlare è una novità…
Intanto il suo tono familiare, con questo accento tipicamente bergamasco che umanizza la figura del pontefice dopo l'immagine ieratica di Pio XII; quel modo di parlare diretto (ricordiamo tutti il discorso della luna o quando parla dei profeti di sventura, che contestavano la convocazione del Concilio); il voler affrontare le questioni spinose nella Chiesa con decisione, anche nella curia romana. È il primo papa che viaggia: la mobilità diventa così un evento, ed è il primo papa che va in un carcere. Sono tanti gli elementi che caratterizzano il pontificato di Giovanni XXIII per un cambio di stile e un passaggio ad un modello di pontificato mediatico.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Altri Dossier Raccomandati

Dossier Dossier

Leggi di più
Dossier Rapporto Puglia

Rapporto Puglia

Leggi di più
Dossier

Più start-up con il Sole

Leggi di più
(Afp) (robertharding)
Dossier I Panama Papers

I Panama Papers

Leggi di più
Dossier Lettera al risparmiatore

Lettera al risparmiatore

Leggi di più
Dossier

AUTORI_LE STRADE DELLA...

Leggi di più
Dossier Rapporto Food & Wine

Foof & Wine

Leggi di più
Dossier

I 150 anni del Sole 24...

Leggi di più
 (Alamy Stock Photo)
Dossier

Franchising

Leggi di più
Dossier Il tesoro in soffitta

Il Tesoro in Soffitta

Leggi di più