Notizie ItaliaFrancesco ha scelto una cerimonia semplice
Francesco ha scelto una cerimonia semplice
25 aprile 2014
Diventeranno santi di fronte a due miliardi di persone che seguiranno l'evento dalla tv o da internet e a quasi un milione di pellegrini attesi domenica a Roma sul sagrato di San Pietro e su via della Conciliazione. Con loro anche 24 capi di Stato tra presidenti e sovrani, ma contando primi ministri e governatori salgono a 35 le delegazioni più nutrite tra le 93 presenti da 90 Paesi del mondo. Per l'Italia – come per la Polonia, l'altro Paese dei due nuovi santi – ci sarà il presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano sarà accompagnato dalla consorte, come il premier Matteo Renzi. Presenti anche i reali di Spagna. Ci saranno anche rappresentanti ortodossi, anglicani, un gruppo importante di leader religiosi ebraici e esponenti musulmani. Sarà in piazza San Pietro infine anche Floribeth Mora Diaz, la donna costaricana guarita grazie all'intercessione di Wojtyla. Un miracolo che ha portato il Papa polacco alla canonizzazione.
Il rito per Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sarà celebrato da Papa Francesco definito ieri dal presidente Usa, Obama – in un profilo scritto per le pagine del «Time» - «un leader nelle parole e nei fatti». Nella cerimonia solenne ma sobria, nello stile del nuovo Pontefice, saranno presenti 150 cardinali – l'ex segretario di Wojtyla, Stanislao Dziwisz sarà proprio vicino al Papa –, mille vescovi, e seimila sacerdoti. Non confermata invece, al momento, la presenza del "quarto" Papa, l'emerito Benedetto XVI: «È invitato, saremo felici se viene» ha ribadito ieri padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede. La cerimonia si aprirà con le tre petizioni al Papa da parte del cardinale prefetto della congregazione dei santi, Angelo Amato. Quindi la solenne formula recitata dal Pontefice per la venerazione della Chiesa universale dei nuovi Santi. Successivamente saranno collocate vicino all'altare le reliquie dei due nuovi santi: una piccola ampolla col sangue per Wojtyla e un pezzetto di pelle, raccolto in occasione della riesumazione della salma per la beatificazione nel 2000, per Roncalli.
Ieri è tornato a parlare anche il turco Mehmet Ali Agca l'uomo che il 13 maggio 1981 attentò in Piazza San Pietro alla vita di Wojtyla. Agca che quel giorno voleva «assolutamente uccidere il Papa» non si dice «pentito» per il suo gesto perché così «sono stato al centro di un piano divino».