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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2014 alle ore 08:12.

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ROMA
Ha iniziato a Porta a porta giovedì. Ieri la seconda tappa della guerra mediatica per la scalata dei sondaggi in vista delle europee del 25 maggio. Silvio Berlusconi ha partecipato a Milano alla presentazione delle candidature di Forza Italia per le europee nella circoscrizione Nord Ovest. In un'ora e mezza ha affrontato molti temi caldi, a partire da un sostanziale via libera alla riforma del Senato (dopo il ventilato stop dei giorni scorsi) e di quella della legge elettorale. C'è poi l'obiettivo «20%» alle europee per poi puntare a vincere le politiche «attese tra non oltre un anno e mezzo».
Ma a destare polemica, anche a livello internazionale, sono state le parole sui tedeschi, per cui «i campi di concentramento non sono mai esistiti». La frase è stata detta da Berlusconi nel rievocare l'episodio del 2003 all'europarlamento quando accostò la figura del «kapo» a quella del socialista tedesco Martin Schulz. «Non volevo offenderlo – ha precisato –, ma apriti cielo perché i tedeschi, per loro, i campi di concentramento non sono mai esistiti». Attacchi «indicibili» per la ministra tedesca della Famiglia, la socialdemocratica Manuela Schwesig. «Berlusconi è sinonimo di odio, invidia e litigio», ha replicato Schulz. Il Presidente del Partito socialista europeo, Sergei Stanishev, ha parlato di «spregevoli commenti» e ha chiesto al Partito popolare europeo (di cui Fi fa parte), al candidato popolare, Jean Claude Juncker, e alla cancelliera Angela Merkel di condannare le affermazioni. Ha provato a smorzare i toni Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi (e suo delfino), parlando di «strumentalizzazione».
Ma ieri Berlusconi, dopo i tentennamenti dei giorni scorsi, ha detto parole importanti sulle riforme, in particolare quella del Senato: «Ci siamo – ha precisato –, ma vogliamo discutere di come deve essere composto». Un Senato che «costi meno, senza eletti e che non voti più la fiducia. Noi siamo in linea con questi tre elementi e manteniamo il nostro impegno, però il Senato non può essere un dopolavoro dei sindaci». Non è un mistero, Fi teme un eccessivo peso dei sindaci (la maggioranza dei quali, attualmente, è di centrosinistra) nella nuova composizione di Palazzo Madama. Ma su questo sono già in corso trattative con Renzi. C'è poi la questione della nuova legge elettorale. Berlusconi ha già dovuto ingoiare diverse modifiche (abbassamento al 4,5% della soglia di sbarramento e innalzamento al 37% del tetto per non arrivare al ballottaggio): «Abbiamo detto sì, ma la legge che sta venendo fuori è molto peggio del Porcellum, se si andasse al ballottaggio tutti i voti dei 5 stelle andrebbero alla sinistra». Ma quello che sta a cuore a Berlusconi sono nuove elezioni «al più presto» e per questo ha ribadito «l'impegno a votare una nuova legge elettorale. Le riforme che arrivano non sono le riforme del signor Renzi ma le nostre riforme. Se c'è qualcuno che da vent'anni chiede e vuole fare le riforme, questo si chiama Forza Italia, si chiama Silvio Berlusconi».
Elezioni, quindi, a breve termine: «Non potranno andare oltre un anno, un anno mezzo. Sarà l'economia – ha precisato l'ex Cavaliere – a imporre un cambio di governo». Un auspicio, anche, alla luce del versante giudiziario tutt'altro che chiuso (il processo Ruby è al secondo grado) e della agibilità politica garantita dopo la condanna definitiva per il caso Mediaset diritti tv (ieri Berlusconi ha comunque detto che non inizierà domani il suo servizio sociale a Cesano Boscone: «sto aspettando una telefonata, ma non sono preoccupato»). Da qui la ripresa dei temi cari all'ex premier: «Le battaglie da fare per la riforma della giustizia saranno innumerevoli e cruente». E l'accusa di protagonismo al premier Renzi: «Con il diluvio» mediatico «di questo tipo, se siamo al 20% dobbiamo accendere un cero. La par condicio è una legge contra personam». Oggi Berlusconi sarà a Domenica Live, poi toccherà a Servizio Pubblico e pare anche a In mezz'ora. Sabato prossimo un altro comizio a Milano, mentre domenica non è esclusa la partecipazione all'apertura della campagna elettorale di Raffaele Fitto.
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