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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2014 alle ore 08:14.

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Enrico Giovannini, noto statistico, già Ministro del governo Letta, Presidente Istat e chief economist Ocse è l'autore di un libro piccolo per numero di pagine ma assai utile per il contenuto. Il libro, intitolato Scegliere il futuro, parte dalla crisi finanziaria e economica degli ultimi anni e dal cambiamento epocale che il web ha causato nel nostro modo di ragionare e agire (il sottotitolo è Conoscenza e politica al tempo dei Big Data). Su questo sfondo Giovannini ci propone di leggere la statistica come componente essenziale del nostro vivere nel presente con una certa cognizione di causa. Il significato di statistica è qui quello affatto generale di «scienza dello stato», e l'intenzione dell'autore ricalca quella di un grande classico in materia, la Filosofia della statistica di Melchiorre Gioia (un libro meraviglioso quest'ultimo, e se ne avete occasione dategli almeno una scorsa...). Merito notevole di Giovannini è quello di limitare formule e numeri al minimo indispensabile e di scrivere un italiano assai leggibile. Il libro in sostanza non è per specialisti ma si rivolge al lettore medio intelligente. Le ambizioni dell'autore non sono per questo limitate. Anzi, Giovannini non vuole solo spiegarci perché la statistica è un aspetto essenziale dell'informazione ma pretende anche di contestualizzare la lettura dei dati onde chiarirne valore e problemi connessi. Il valore della statistica è evidentemente legato all'aumento di conoscenza che genera sottratto il costo di informarsi. Ma tale aumento di conoscenza dipende dal modo in cui l'informazione statistica viene fatta propria. I media, come sappiamo, distorcono spesso e volentieri i dati, e noi stessi in quanto umani adoperiamo per comprendere troppo spesso più la pancia che la testa. Il sistema della politica, potenzialmente in grado di profittare della statistica, spesso vi rinuncia perché la convenienza di breve periodo prevale sull'interesse generale. Si potrebbe controllare – viene subito in mente – se quanto dicono i politici sui fatti rilevanti è vero oppure no. Ma il controllo è reso molto difficile dall'asimmetria informativa che rende i politici più consapevoli dei loro elettori. Per molti, un rimedio potrebbe consistere nell'uso massivo del web 2.0, che indubbiamente ha cambiato il nostro modo di conoscere rendendolo più cooperativo e meno individualistico. Ma anche qui le difficoltà – dovute anche all'eccesso di informazione – non sono poche. Resta come cane da guardia l'impegno del singolo e della collettività, a cominciare da istituzioni che devono cercare di generare fiducia in modo da rendere i dati statistici più affidabili per la popolazione. Senza statistica, in sostanza, non si capisce né il presente né il futuro, quest'ultimo collegato dall'autore alla sostenibilità nel senso più vasto del termine. In conclusione, le idee senza i fatti sono vuote ma anche i fatti richiedono – per essere compresi rettamente – un grande lavoro concettuale alle spalle. Proprio perciò, questo aureo libretto andrebbe letto da politici, scienziati sociali, operatori dei media e cittadini responsabili.
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Enrico Giovannini, Scegliere il futuro. Conoscenza e politica al tempo dei Big Data,
il Mulino, Bologna, pagg. 148, € 12,00

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