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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2014 alle ore 14:43.

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(Ansa)(Ansa)

Hanno pregato ieri notte partecipando alle tante veglie organizzate nelle Chiese di Roma. Hanno dormito per terra nelle vie accanto a San Pietro trasformando il Lungotevere in un campeggio all'aperto. Hanno atteso che venissero aperti i varchi e tra file e qualche malore sono entrati sul sagrato di san Pietro alle prime luci dell'alba colorando la piazza con bandiere e striscioni che hanno sventolato in attesa della messa di Papa Francesco. E con i colori rosso e bianco della Polonia a farla da padrone nella piazza visto che i devotissimi di Wojtyla erano in tantissimi. Il popolo dei quattro Papi – circa 800mila pellegrini - aspettava con impazienza questa giornata storica che per la prima volta nella millenaria vita della Chiesa ha visto due Papi viventi concelebrare la santificazione di due Papi insieme.

Come previsto, alle 10 è iniziata la celebrazione per le canonizzazioni dei due Papi. In cinquecentomila hanno gremito la piazza,tutta via della Conciliazione e anche le strade limitrofe a Castel Sant'Angelo. Mentre in 300mila hanno assistito alla celebrazione dai Maxi schermi. Poco dopo le 11 Papa Francesco ha pronunciato l'attesa formula di canonizzazione:" Dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell'Albo dei Santi e stabiliamo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo".

Parole pronunciate con grande calma quasi sottovoce da Papa Francesco e accolte con una grande ovazione della piazza che ha sottolineato così la solennità del momento, festeggiando i «due uomini coraggiosi pieni di misericordia», come li ha definiti Bergoglio. Il popolo dei quattro Papi ha continuato poi a seguire la messa con grande compostezza, tra mille bandiere – alcune anche dell'Ucraina -, fazzoletti gialli e bianchi del Vaticano, striscioni (come quelli dedicati a Roncalli dai concittadini di Sotto Monte) e qualche ombrello per la pioggia leggera che ha segnato la prima parte della cerimonia.

Tra i momenti più commoventi – anche questi salutati da un lungo applauso della folla – è stato il caloroso abbraccio tra i due Papi viventi: passato e presente si sono trovati uno accanto all'altro (anche se Ratzinger ha seguito la messa tra gli altri cardinali) davanti a centinaia di migliaia di persone. Un doppio abbraccio perché è avvenuto sia prima di salire all'altare quando Francesco si è avvicinato al Papa emerito, Benedetto XVI, che ha accettato l'invito di Bergoglio a concelebrare la cerimonia. E poi al termine della messa quando i due pontefici si sono salutati prima di abbandonare la piazza. Un saluto affettuoso Benedetto XVI lo ha riservato anche al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Alla cerimonia hanno preso parte 150 cardinali, 1.000 vescovi, 6.000 preti, 122 delegazioni ufficiali, 24 tra reali e Presidenti della Repubblica, una quarantina di primi ministri, compreso il premier Renzi con la moglie. La comunione è stata distribuita da 600 sacerdoti che hanno colorato la piazza sotto gli ombrelli che portavano i colori della Santa sede con una suggestiva eucarestia di massa consumata nel silenzio e nella preghiera. Alla fine Francesco ha benedetto la piazza ringraziato i religiosi, i pellegrini e la città di Roma. E poi è salito sulla sua "jeep bianca" per il rituale bagno di folla che lo ha portato fino a fuori alla piazza San Pietrpo con un pallido sole a illuminare, dopo le nuvole grigie della mattina, questa giornata storica per la Chiesa e il suo pontificato.

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