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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2014 alle ore 18:24.
L'ultima modifica è del 28 aprile 2014 alle ore 19:05.

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«Mio marito lo hanno preso in giro per la storia della pensione da parlamentare. A lui mancavano quattro anni. Senza quella pensione dove andava? Cosa facevamo?». Lo rivela la moglie del senatore di Forza Italia Antonio Razzi a La Zanzara su Radio 24. Razzi fu accusato di essere passato con il Pdl nel 2010 per non perdere il vitalizio, cosa che lui ha sempre negato. «Io avevo perso il lavoro in Svizzera - dice ancora la consorte del senatore forzista -, lui pure e rimanevamo entrambi senza lavoro. All'età sua, cioè 62 anni, dove trovava lui un altro impiego?».

«Certamente non mi sono innamorata per la sua capigliatura. I capelli non mi piacevano, anche se in quel periodo li portavano tutti così», dice ancora la signora Maria Jesus, dopo che la foto del suo matrimonio con Razzi ha fatto il record di clic sul web. E poi: «Lui dice di essere stato con tantissime donne - aggiunge la signora Razzi -, ma cane che abbaia non morde, di solito. Anche a me ha detto che ne ha avute tante, aveva questa fama. È vero che ho buttato il taccuino dove c'erano i nomi e anche le fotografie. Le ho strappate, le ho rotte. Se adesso ci sono io mica ci possono stare altre. Quelle foto non fanno più parte della tua vita, gli ho detto. Ora la tua vita sono io».

Ma le ha chiesto il permesso di pubblicare quella foto del matrimonio?: «No, mio marito fa e non chiede niente. Io gli dico di stare zitto, di non parlare mai. Ma nella sua bocca entrano i mosconi. Mi sono messa il cuore in pace, basta non faccia nulla di male».

«Lo hanno chiamato traditore e noi abbiamo sofferto per questa cosa. Ma lui non è un traditore, se n'è dovuto andare da Di Pietro perché era disperato e lo umiliavano», spiega poi Maria Jesus Fernandez. «Io gli dicevo di lasciare tutto e tornare in Svizzera a lavorare in fabbrica come faceva prima. Non è andato con Berlusconi per una poltrona, ma per disperazione. Ora siamo felici». «Solo mio marito in tutta Italia - dice ancora - viene chiamato traditore. E quelli che hanno cambiato partito cinque, sei volte? Quando era con Di Pietro la nostra situazione era tragica. Quando il limone ha tanto succo, lo spremi. Quando non puoi spremerlo più, lo butti. Quando gli facevano i dispetti, lo umiliavano e volevano farlo fuori mi sono anche ammalata. E comunque fa tutto di testa sua, che passava con Berlusconi lo seppi dalla tv, lui non mi disse nulla. Lo chiamai e gli chiesi: ma cosa hai fatto?».

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