Le amazzoni della new economy. Ecco come è possibile creare una startup in rosa (in un mondo ancora dominato da maschi)
Fare una startup in rosa in un mondo dominato dai maschi, in Italia come altrove, è ancora un fenomeno raro. Del resto «il 90% dei fondi di venture capital sono gestiti da uomini e i capitali vanno ad aziende fondate da uomini». Eppure...
di Eleonora Chioda
1. Amazzoni dell'innovazione / La Ceo: più facile se l'investitore è donna
«Se sei aggressiva ti danno della stronza. Sei sei troppo emotiva soffri di sindrome premestruale». Se sei morbida, sei troppo femminile. Ma se ce la fai, c'è chi allude «per forza, è una donna». Ti fissano un sacco di appuntamenti ma in realtà è solo gente che ti vorrebbe sedurre». Così una giovane startupper americana, Yunha Kim, fondatrice di Locket spiega cosa ha imparato come Ceo di una startup al femminile.
«Ma - aggiunge - c'è anche il lato positivo: qualche volta la gente ti aiuta perché sei donna, riesci ad assumere i migliori talenti perché sei capace di entrare in empatia, e, in fondo, se trovi un investitore donna sarà più facile per te ottenere un finanziamento».
Fare una startup al femminile, in Italia come all'estero, è ancora un fenomeno raro. A San Francisco, cuore pulsante dell'innovazione, solo il 12,7% di chi lavora nell'hi-tech è donna. Eppure qualcuna ce la fa.
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