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Questo articolo è stato pubblicato il 30 aprile 2014 alle ore 11:57.
L'ultima modifica è del 30 aprile 2014 alle ore 11:58.

Due strade che si incrociano. Sono quelle del decreto sul bonus Irpef, all'esame del Senato, e della riforma della pubblica amministrazione che sarà presentata oggi pomeriggio dal Governo a Palazzo Chigi. Soprattutto sul delicato capitolo del pubblico impiego. E non solo perché nel decreto "taglia-cuneo fiscale" è stato introdotto, come è noto, il tetto di 240mila euro agli stipendi delle figure apicali della Pa e dei manager pubblici. Una fetta dei risparmi provenienti dai nuovi interventi sugli "statali" potrebbe infatti essere utilizzata per rimodellare o puntellare ulteriormente il sistema di coperture del decreto Irpef, eventualmente anche con un travaso di misure da un provvedimento all'altro. Una sorta di "riserva" insomma cui attingere durante il cammino parlamentare del Dl. Per il momento, comunque, si tratta solo di un'ipotesi così come quelle che circolano sui risparmi dell'intervento del Governo sul pianeta Pa che potrebbero oscillare tra i 2 e i 4 miliardi.
In arrivo mobilità e uscite anticipate
Il grosso di questi risparmi verrebbe garantito dal pacchetto sul personale: piano nazionale di mobilità; indennità di risultato dei dirigenti che diventerà selettiva e ancorata a obiettivi specifici di produttività e contenimento della spesa anche in relazione ai target del Governo; licenziabilità dei "manager"; possibile uscita incentivata dei dipendenti molto vicini alla soglia della pensione (a un un anno dall'uscita). Dovrebbe poi essere abolita la norma attualmente in vigore che consente ai dipendenti pubblici che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di ritardare l'uscita fino ad altri 24 mesi.
I vincoli del decreto Irpef sui premi di risultato
Uno degli snodi cruciali della riforma che sarà presentata oggi pomeriggio dal premier Matteo Renzi e dal ministro Marianna Madia sarà lo stop al meccanismo dei premi di produttività a pioggia per i dirigenti. A partire da quelli statali. Le nuove misure si muoveranno sul solco già tracciato dal Governo con il decreto Irpef. Un provvedimento che, tra l'altro, obbliga tutte le amministrazioni a pubblicare nei propri siti istituzionali e a rendere accessibili, facendo anche leva su un portale unico, tutti i dati relativi alla spesa previsti nei bilanci preventivi e consuntivi e l'indicatore di tempestività dei pagamenti. E se questo vincolo nelle prossime settimane non verrà rispettato, o sarà aggirato, scatterà automaticamente una "sanzione" nei confronti dei dirigenti delle amministrazioni non in regola in termini di valutazione negativa ai fini dell'attribuzione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale.
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