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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2014 alle ore 15:17.
L'ultima modifica è del 01 maggio 2014 alle ore 15:19.

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Valli a capire, quest'anno, i playoff Nba. Pronostichi una finale a sorpresa tra Indiana e San Antonio, e i Pacers sono in crisi nera e quasi out con Atlanta, gli Spurs sbuffano non poco contro Dallas. Intanto. Washington ha matato i Bulls di Chicago, Portland quasi elimina Houston, così come Memphis con i Thunders nella serie più combattuta di sempre (finora 3 a 2 Grizzlies con ben 4 gare decise all'overtime, record della Lega!). Apertissime anche le sfide tra Clippers (che hanno ben reagito alla bufera abbattutasi sul loro boss Sterling, causa dichiarazioni razziste)-Warriors e Brooklyn-Toronto. E intanto Miami, bicampione in carica che ha passeggiato con Charlotte, si riposa e tira il fiato….Insomma, vatti a fidare dei pronostici (e di chi li fa….). Intanto, la Los Angeles che i playoff non li fa (quest'anno quella gialloviola dei Lakers, cambia pagina: Mike D'Antoni s'è infatti dimesso da capo allenatore

Baffo addio - L'avventura di Mike D'Antoni ai Los Angeles Lakers è finita. L'ex play di Milano ha preferito dare le dimissioni. Ancora una volta, come quando era sulla panchina dei New York Knicks, l'ex coach di Olimpia, Treviso Denver e Phoenix ha scelto di andarsene nel momento in cui ha capito di non godere più della fiducia del club e di quel Kobe Bryant che più volte, in queste settimane, aveva rimpianto il mancato ritorno in gialloviola di Phil Jackson, volato proprio a New York. "Il Baffo" se ne va con un bilancio complessivo di 67-87, includendo il campionato 2012-13. Era stato assunto il 12 novembre 2012 al posto di Mike Brown, il successore di Phil Jackson, durato 71 partite prima di essere licenziato. Il suo ingaggio sollevò subito polemiche, perché venne preferito da Jim Buss e Kupchac, con una clamorosa retromarcia, proprio a Phil Jackson, al quale era già stata promessa la panchina. E ora chi si siederà sulla panchina più rovente della Lega? In lizza ci sarebbe anche Ettore Messina, stimato da Bryant e già assistente Lakers ai tempi di Mike Brown

Equilibrio – Tornando ai playoff, difficile spiegare le ragioni di tanto equilibrio. Ma qualcuna possiamo metterla sul tappeto. Di certo c'è la consapevolezza che la post season, rispetto alla stagione regolare, rappresenti un deciso cambio di passo: giocatori e tecnici sanno come amministrare risorse ed energie, per poi dare il meglio nei playoff. Un salto qualitativo capace anche di annullare il fattore – campo, che pure è il ‘premio' per chi meglio si piazza durante l'annata. Ci sono poi roster poco equilibrati, figli da un lato dei primi effetti del nuovo contratto tra Nba e giocatori (che ha tra gli obiettivi quello di rendere più omogenea la presenza di top player nelle varie franchigie), dall'altro del desiderio di molti team di approfittare dei molti free agent di lusso in arrivo sul mercato questa estate, per provare a dare la "svolta" alla squadra. Da qui squadre costruite pensando soprattutto al monte salari e alle possibili trade future, piuttosto che come mosaici ben definiti. E poi ci sono campioni e talento, che sui parquet d'Oltreoceano davvero non mancano mai….

Fattore campo – A proposito: le gare di stanotte hanno sorriso alle squadre di casa. Segno che alla fine giocare sul parquet amico, qualcosa, seppur pochissimo, conta….Gli Spurs operano il sorpasso nella serie con Dallas (3-2) vincendo in casa (109-103) grazie alle ritrovate energie di Tony Parker (23 punti), pur provato da un guaio a una caviglia e dalle oche ore di sonno alle spalle per la nascita del suo primo figlio. Appena 3 punti in 11 minuti per Belinelli, per ora ai margini della serie e delle rotazioni di coach Popovich. Conquistano il match point anche i Toronto Raptors, che venerdì si trasferiranno a New York per cercare di chiudere la serie con Brooklyn dopo aver operato il sorpasso all'Air Canada Centre (115-113). Il trascinatore è Kyle Lowry, che con 36 punti. Houston si salva dall'eliminazione (ora è 2-3)con una prestazione in gara 5 contro Portland che vede ritornare protagonista Jeremy Lin, entrando dalla panchina, mette a referto 21 punti. Gli danno una grossa mano Howard e Parsons, autori rispettivamente di 22 e 21. Tra i Blazers Matthews, a quota 26, nella serata deludente (la prima della serie) di Aldridge (8p e 8r).

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