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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2014 alle ore 11:55.
L'ultima modifica è del 02 maggio 2014 alle ore 11:57.

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Gerry AdamsGerry Adams

LONDRA - Le ombre del passato tornano a minare la stabilitá dell'Irlanda del Nord. L'arresto di Gerry Adams, il leader di Sinn Fein, per un omicidio che risale al 1972 sta creando un terremoto politico. Secondo il partito l'arresto ha motivazioni politiche, a tre settimane dalle elezioni europee che secondo i sondaggi dovrebbero portare molti voti a Sinn Fein sia in Irlanda del Nord che nella Repubblica d'Irlanda. Il premier britannico David Cameron é intervenuto per assicurare che non ci sono state interferenze politiche.

Adams ha passato la seconda notte in carcere dove anche oggi verrá interrogato dalla polizia, che entro stasera dovrá decidere se rilasciarlo o incriminarlo formalmente. Anche se dovesse essere riconosciuto colpevole, Adams potrá passare un massimo di due anni in prigione. Un accordo tra unionisti e repubblicani prevede infatti che nessuno ritenuto colpevole di crimini commessi prima del 1998 durante gli scontri tra indipendentisti cattolici e unionisti protestanti possa essere condannato a piú di 24 mesi di carcere. Prima di consegnarsi alle autoritá Adams ha ribadito di non avere avuto alcun ruolo nel rapimento e omicidio di Jean McConville, una donna protestante che si era convertita al cattolicesimo e che secondo l'Ira era una spia della polizia.

Il rapimento della McConville, una vedova che nel dicembre 1972 era stata trascinata via da casa da quattro uomini armati di fronte ai suoi dieci bambini in lacrime, é diventato uno dei simboli della brutalitá dell'Ira. Un'indagine della polizia ha poi stabilito che la donna non era un'informatrice ed era stata accusata ingiustamente. I resti della McConville sono stati trovati e identificati solo nel 2003 su una remota spiaggia irlandese. I figli peró sapevano che la madre era stata uccisa perché poche settimane dopo la sua ‘sparizione' i rapitori avevano consegnato il suo anello nuziale e quello del marito morto, che lei portava.
I figli della McConville hanno sempre detto di essere in grado di identificare chi aveva rapito la madre, ma di non voler far nomi per timore di essere a loro volta uccisi. Oggi la figlia, Helen McKendry, che si é detta contenta dell'arresto di Adams, ha detto di essere disposta a rivelare i nomi dei rapitori. "L'Ira non mi fa piú paura , - ha dichiarato alla Bbc. – Cosa possono farmi dopo tutto quello che mi hanno fatto negli ultimi 42 anni? Se vogliono spararmi in testa sanno dove abito. Saró lieta di dare i nomi alla polizia."

La svolta nelle indagini dopo tanti anni é stata dovuta alle rivelazioni di ex membri dell'Ira, ora morti, che avevano confessato il loro ruolo in diversi episodi di violenza in registrazioni per il ‘Belfast Project' di un'universitá americana, il Boston College. I nastri avrebbero dovuto restare segreti, ma la polizia del Nord Irlanda ha fatto causa e ha ottenuto l'accesso alle registrazioni. Alcune di queste coinvolgono Adams, che avrebbe ordinato il rapimento e omicidio non solo della McConville ma di altri nemici dell'Ira. L'Esercito repubblicano aveva ammesso le sue responsabilitá nel 1999, ma sette delle sedici persone ‘sparite' non sono mai state ritrovate.

Martin McGuinness, vicepremier dell'Irlanda del Nord e braccio destro di Adams, ha dichiarato polemicamente che é giusto che la polizia segua le indagini, "ma so che alcune indagini sono seguite con maggiore zelo di altre". L'arresto "é chiaramente un tentativo di influenzare le elezioni," ha aggiunto. Il primo ministro, il protestante Peter Robinson, ha invece detto che l'arresto "rafforza il sistema politico perché dimostra che in Irlanda del Nord nessuno é al di sopra della legge."

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