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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2014 alle ore 15:50.
L'ultima modifica è del 04 maggio 2014 alle ore 21:11.

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(LaPresse)(LaPresse)

«Prima faremo il censimento dei danni, poi, compatibilmente con le difficoltà che abbiamo nei vari territori ci sarà l'impegno da parte del Governo». Così il presidente del consiglio Matteo Renzi, dopo la visita nella zona alluvionata di Senigallia.

A 24 ore dall'alluvione del fiume Misa, che ha provocato due morti e danni alle abitazioni, alle strade e alle attività produttive, Senigallia è ancora una città telefonicamente isolata, mentre il 70% della popolazione è senza luce, nonostante l'Enel stia cercando di ripristinare le utenze con 70 tecnici inviati sul posto. Solo una trentina, invece, gli sfollati, ospiti del seminario vescovile: gli altri, smistati ieri da Protezione civile e Comune in tre scuole e alcuni alberghi, hanno preferito tornare nelle loro case, anche se ancora semi-allagate.

La città piange le due vittime del disastro: un anziano di 80, Aldo Cicetti, dato ieri per disperso e ritrovato cadavere stamani accanto a una catasta di legno vicino alla sua abitazione di Borgo Bicchia, e Nicola Rossi, 86 anni, soccorso in ritardo a causa del maltempo dopo che aveva accusato un malore. «Stiamo insieme e ce la faremo» ripete il sindaco Maurizio Mangialardi (Pd), che è presidente dell'Anci Marche, annunciando però che lo stato di allerta durerà altre 72 ore, e le scuole resteranno chiuse anche domani e martedì. Le previsioni meteo infatti indicano un leggero miglioramento, ma la criticità idrogeologica rimane alta, perché i terreni sono imbevuti d'acqua e rischiano di non assorbire nuove precipitazioni.

La Protezione civile porta acqua, viveri e medicinali nelle frazioni isolate, e continua il lavoro no stop di centinaia di vigili del fuoco (giunti anche da Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Friuli) volontari, uomini delle forze di polizia e del Soccorso Alpino. Danni per la tracimazione in più punti dei corsi d'acqua, o per l'allagamento di cabine Enel, si sono avuti anche a Jesi, Osimo, Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio e Pesaro. Smottamenti di terreno si registrano anche nel Fermano e nel Maceratese, senza conseguenze per le persone.

I caselli di Senigallia dell'autostrada A14 sono stati riaperti nella notte, e la viabilità è regolare anche sulla Statale Adriatica. Il presidente della Regione Gian Mario Spacca chiederà lo stato di emergenza, e il premier Renzi ha già garantito l'aiuto del Governo.

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