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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2014 alle ore 12:16.
L'ultima modifica è del 05 maggio 2014 alle ore 12:18.

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Gerry Adams (Reuters)Gerry Adams (Reuters)

«L'Ira è sparita, è finita. Il passato è passato»: con queste parole il leader di Sinn Fein Gerry Adams, rilasciato dalla polizia dopo quattro giorni di carcere, ha lanciato un appello alla calma per stemperare la tensione dovuta al suo arresto. Adams, che è tornato a fare campagna elettorale, ha detto che continua a sostenere la polizia dell'Irlanda del Nord anche se ha dei "seri dubbi" sulla decisione di arrestarlo a poche settimane dalle elezioni. «C'é una campagna malevola, mendace e sinistra contro di me», ha detto il leader di Sinn Fein, che si prevede ottenga molti voti nel voto di maggio.

In quattro giorni di interrogatorio la polizia non ha raccolto prove sufficienti per incriminare Adams e ha ora passato il fascicolo all'ufficio del Pubblico ministero dell'Irlanda del Nord che deciderà come procedere. Adams era accusato di avere ordinato il rapimento e omicidio di Jean McConville, una vedova di 37 anni che nel 1972 era stata rapita da membri dell'Ira di fronte ai dieci figli ed era stata torturata e uccisa perché accusata di essere un'informatrice degli inglesi. I suoi resti erano stati trovati solo nel 2003, mentre un'inchiesta ha stabilito che non era una spia e le accuse contro di lei erano infondate. L'assassinio della McConville è considerato uno degli episodi piú tragici del lungo conflitto tra unionisti protestanti e repubblicani cattolici in Irlanda del Nord.

Adams, che sostiene di non essere mai stato membro dell'Ira e non avere avuto alcun ruolo nel rapimento della McConville, ha dichiarato oggi che il processo di pace non è a rischio: «Non siamo nel 1981, non siamo nel 1972 - ha detto -. Non si torna indietro.«Il leader di Sinn Fein ha anche espresso la sua solidarietà con la famiglia della donna uccisa. Il figlio, Michael McConville, ha detto alla Bbc stamattina che la famiglia continuerà a lottare per ottenere giustizia: «Aspettiamo da oltre quarant'anni e non ci arrenderemo certo adesso». I figli della McConville hanno confermato che sanno chi ha rapito e ucciso la madre e che Adams non faceva parte del commando che l'aveva trascinata via da casa nel 1972.

Il leader di Sinn Fein ha detto che durante la sua detenzione la polizia lo ha interrogato sulle sue attività negli anni Settanta quando era un sostenitore dell'Ira e sulle dichiarazioni fatte da ex membri dell'Ira in testimonianze registrate che lo coinvolgono nelle atrocità di quegli anni. Le testimonianze non sono attendibili, ha sottolineato Adams, perché fatte da "nemici del processo di pace", estremisti e irriducibili dell'Ira che lo odiavano per la sua decisione di trattare con gli inglesi.

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