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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2014 alle ore 09:09.
L'ultima modifica è del 05 maggio 2014 alle ore 09:50.

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Un derby nel derby, anche questo - come la partita - vinto da chi indossa i colori rossoneri. Tra Balotelli e Icardi vince nettamente Mario, in campo e fuori. Diciamo 3-0.

Il primo gol Balotelli lo ha segnato proprio considerando la gara di ieri sera: nel confronto diretto non c'è stata storia. Preciso nelle giocate, deciso in ogni fase di gioco, pericoloso in più di un'occasione, l'attaccante rossonero ha avuto anche il merito, non da poco, di aver servito a De Jong l'assist per il gol decisivo. Una punizione battuta con forza e precisione, proprio nel centro della difesa interista, che ricordava un po' i famosi cross di Bruno Conti per Paolo Rossi ai Mondiali dell'82. Quelli, per dirla con parole di Rossi, dove la palla arrivava con la scritta «basta spingere». De Jong ha spinto: derby per il Milan. Icardi, da parte sua, ha vagato inutilmente per il campo, ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, ha perso un'occasione importante per confermare le doti di bomber mostrate a sprazzi in questa stagione. Siamo sicuri che per l'Inter sia un giocatore su cui puntare in futuro? Quindi, 1-0 per Mario.

Secondo gol, qualità dei giocatori: pur con tutte le discontinuitàfinora mostrate in carriera Mario Balotelli ne esce largamente vincente. Rispetto a Icardi è più potente (dieci centimetri più alto e dieci chi abbondanti di muscoli in più) e più veloce. Inoltre è capace, come si dice in gergo, di fare reparto da solo. Basta la sua presenza per mettere in apprensione le difese avversarie che un occhio, anche nelle giornate peggiori, sono costrette a darglielo. Ottimo colpitore da fermo, anche dalla lunghissima distanza, è tra i pochi giocatori in grado di far girare una partita con una sola giocata. Nonostante la discontinuità (difetto che tutti gli addebitano) non c'è uno solo dei suoi allenatori che non gli abbia riconosciuto qualità calcistiche superiori. Mourinho incluso, che pure si lamentava e non poco di Balotelli: ma è giusto ricordare che all'epoca aveva solo 18 anni. Icardi, pur avendo mostrato ottime doti di realizzatore, ha comunque bisogno della squadra, di qualcuno che gli metta il pallone al posto giusto e al momento giusto. Se non succede, il giocatore si spegne. Non ha la gamma di caratteristiche di Balotelli e non le avrà mai: non è una colpa, ma nel confronto diretto è sicuramente un limite: 2-0 Balotelli.

Terzo gol, quello della follia (in senso buono). Ovvero della voglia di scherzare sempre e comunque, qualche volta anche fuori luogo, tipica dei ragazzi di vent'anni. Il fatto di guadagnare milioni di euro non ti fa maturare prima, anzi. Magari ti rende più difficile capire quello che altri, a confronto con realtà quotidiane meno dorate, capiscono più velocemente. Balotelli ha esagerato molte volte, in qualche caso rendendo difficile perdonarlo, ma dobbiamo ammettere che alcune delle sue "Balotellate" sono state davvero divertenti. Quando nella foto ufficiale degli Europei sfilò la cravatta dalla giacca di Thiago Motta, ricevendo in cambio dal compagno un sonoro "coppino", sembrava un ventenne qualsiasi in vena di fare cretinate. Oppure quando, insieme a Di Natale, organizzò lo sgambetto ai danni di Cassano. O ancora quando si nascose dietro un porta per spaventare una segretaria del Manchester City. Cose da ragazzi, appunto, con la voglia di ridere e di giocare. Ci sono state cose più pesanti, come le auto distrutte e le freccette tirate ai giocatori delle giovanili del City, solo per citarne un paio: ma nel giudicare Balotelli penso che tutti noi dovremmo ripensare a quello che abbiamo fatto alla sua età. Io personalmente metto insieme una lunga lista di cose che, se le facesse oggi mio figlio, sarei pronto a bollare come stupide, assurde, inaccettabili. Forse quello che ci manca è la memoria.

Anche Icardi è considerato un bad boy, come Balotelli, ma perde il confronto in modo netto. Come con il pallone tra i piedi, anche qui non ha la fantasia e la classe di Mario. Non ne inventa una al giorno, si limita a twitter. Lanciando nel mondo digitale foto strappate dei compagni (Milito) o di sé stesso scarsamente vestito mentre esce dal letto della compagna. Che, a ben guardare, sembra essere la vera probabile autrice delle pazzie twitterine di Maurito. Tuttavia che i colpi di genio via Twitter siano di totale proprietà intellettuale dell'attacante interista, oppure presi a prestito dalla di lui compagna, poco cambia. A fine anni 80 ebbe un grande successo il film «Un pesce di nome Wanda». Oggi il pesce si chiama Icardi, Wanda è cresciuta e fa il pescatore... Risultato finale, 3-0 per Balotelli.

P.S. La sfida è appena agli inizi, il seguito dopo i Mondiali.

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