Un anno fa il giaguaro da smacchiare, oggi l'anatema a gufi e sciacalli. Così il Pd di Renzi cambia il linguaggio
La comunicazione dei democrats sta evidenziando molte novità rispetto alla campagna di poco più di un anno fa quando alla guida c'era Bersani: attenzione agli slogan e ai messaggi con l'obiettivo di dettare l'agenda politica invece di subirla
di Marco Cacciotto
3. Europee, il Pd dal giaguaro alla caccia a gufi e sciacalli / Il derby tra rabbia e speranza, la lezione di Obama

Così nelle parole di Renzi la campagna elettorale «sta diventando un derby tra la rabbia e la speranza, tra chi scommette sul fallimento dell'Italia e chi pensa che l'Italia ce la può fare. Prima eravamo abituati a falchi e colombe, ora ci sono solo gufi e sciacalli». È evidente il meccanismo del noi contro di loro, di chi vuole il cambiamento e non si rassegna al declino del Paese, contro chi non vuole il cambiamento e punta al fallimento delle riforme per mero calcolo politico ed elettorale. Si è spinto a dare dei "gufi e sciacalli" agli altri, ma ha seguito uno schema classico.
Vi ricordate i manifesti del 2006 di Berlusconi che riportavano la frase "La sinistra dice che tutto va male. Lasciamola perdere"? È lo schema usato anche da Obama quando nel 2008, nel discorso che è stato la base del fortunato video "Yes We Can", sosteneva: «Un coro di cinici ha detto che non possiamo farlo… ci hanno chiesto di fermarci e guardare la realtà, ma nella strana storia che è l'America la speranza non è mai stata delusa». Una contrapposizione tra vecchia e nuova politica che è stato il filo conduttore della campagna di Obama e lo ha portato a vincere a sorpresa le primarie e poi le elezioni generali.
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