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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2014 alle ore 17:16.
L'ultima modifica è del 07 maggio 2014 alle ore 17:41.

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Hans-Werner SinnHans-Werner Sinn

Torna la polemica dei tedeschi sui "conti truccati" della Grecia. Il presidente dell'Ifo, Hans-Werner Sinn, che guida l'istituto economico tedesco, ha accusato l'Eurostat di manipolare ancora una volta le cifre delle finanze pubbliche della Grecia. «L'ufficio statistico europeo ha rimosso dal proprio database i consueti dati sul disavanzo pubblico della Grecia al netto degli interessi (il cosiddetto saldo primario, cioè al netto degli interessi sul debito) un paio di giorni fa», ha stigmatizzato il professor Sinn oggi a Monaco di Baviera.

«In questo modo, le istituzioni europee stanno seguendo la strategia di abbellire la situazione finanziaria dei Paesi in crisi prima delle elezioni del Parlamento europeo. Invece, la Grecia è ancora lontana dal recuperare la piena salute finanziaria. La rimozione dei dati si è verificata proprio subito dopo che l'istituto Ifo ha accusato la Commissione europea di fuorviare il pubblico». Una polemica al calor bianco a cui la Ue non si è sottratta.

Pronta la risposta di Eurostat che ha ribattuto all'Ifo affermando che ha rimosso i dati sul disavanzo primario dal database poiché questi dati non fanno parte delle cifre elaborate su come accertare un disavanzo eccessivo.

«Questa è solo un gioco di prestigio», ha ribattuato il professor Sinn, che ha fama di "falco" in tema di conti pubblici e che ha sempre attaccato i Paesi periferici. «Si può solo sentire la loro cattiva coscienza in questa occasione, dal momento che Eurostat spiega anche come il saldo primario dovrà essere calcolata d'ora in avanti. Se si seguono le indicazioni di Eurostat, si arriva di nuovo al deficit di 8,7% del saldo primario, e non a un avanzo dello 0,8%, come riportato da un portavoce della Commissione europea a fine aprile».

«La Commissione europea continua con la sua manipolazione politicamente motivata delle cifre dei conti pubblici», ha accusato Sinn. Le previsioni di primavera pubblicate lunedi scorso, mostrano infatti nella Tabella 38 dell'allegato statistico del disavanzo primario 8,7% per la Grecia nel 2013. Ma nella sezione dedicata alla Grecia, presenta la sua nuova definizione del saldo primario in base alla regolazione della Troika: «Nel 2013, il saldo nominale Esa è peggiorato di quasi 4 punti percentuali arrivando al 12,7% del Pil. Questo deterioramento è stato causato principalmente dai costi una tantum della ricapitalizzazione delle banche greche (10,8% del Pil).

Seguendo la definizione di saldo primario annesso al programma di aggiustamento economico per la Grecia, questo esclude le componenti straordinarie, quali i costi di ricapitalizzazione bancaria e altre poste. Così la Grecia ha raggiunto un avanzo primario del 0,8% del Pil, ben oltre l'obiettivo del programma 2013 di un pareggio primario di bilancio». Ma questa definizione non ha convinto Sinn.

Il comunicato della commissione Ue
Per completezza riportiamo le osservazioni formulate dal portavoce della Commissione Simon O'Connor, sul calcolo del saldo primario della Grecia per il 2013, il 23 aprile scorso: «Eurostat questa mattina ha pubblicato la sua prima notifica del disavanzo pubblico e del debito per il 2013. Sulla base di questo risultato, il team composto dalla Commissione, la Bce e l'Fmi, in stretta collaborazione con il ministero delle Finanze ellenico, hanno calcolato che la Grecia ha raggiunto un avanzo primario pari a 1,5 miliardi di euro (0,8% del Pil) 2013, secondo la definizione concordata nel quadro del programma di aggiustamento economico. Dal comunicato stampa di Eurostat si evince anche che il disavanzo nominale per la Grecia è stato del 12,7% del Pil nel 2013.

Sulla base di questa cifra, una serie di ulteriori calcoli sono stati fatti . In primo luogo, è stata esclusa la spesa per interessi del 4,0% del Pil. In secondo luogo, sono stati esclusi anche alcuni elementi specifici, principalmente per riflettere meglio la posizione del bilancio strutturale sottostante. Per il 2013, tali rettifiche ammontano al 9,5% del Pil, riflettendo principalmente il costo una tantum di sostegno al settore bancario, che corrispondono al 10,8% del Pil, secondo la definizione del programma, ed i trasferimenti degli Stati membri a Grecia corrispondenti a profitti sui titoli greci detenuti dalle banche centrali dell'Eurosistema, pari al 1,5% del Pil. Questo porta ad un avanzo primario del programma 0,8% del Pil. Questo porta a raggiungere il target 2013 di un bilancio primario in pareggio ben prima del previsto ed è un riflesso dei notevoli progressi che la Grecia ha fatto nel riparare le proprie finanze pubbliche dal 2010. Questi sviluppi sono già stati presi in considerazione nella valutazione della Grecia rispetto agli obiettivi di bilancio 2014».

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