Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2014 alle ore 11:34.
Chi si era illuso che la strada del riformismo in Italia fosse diventata improvvisamente in discesa da ieri non può che aver preso atto di una realtà tutt'affatto diversa. Che il Senato fosse "mala bestia" è coscienza comune della cultura politica italiana. Ma il voto che ieri ha mandato in minoranza il governo sulla riforma della Camera alta, anche se solo su un ordine del giorno, è qualcosa di più e di diverso.
È l'espressione di una palude che da anni affossa ogni tentativo di riforma. Ed è un messaggio molto negativo che l'Italia dà a tutti gli osservatori, anche esteri, che in questi mesi stanno provando a credere in questa stagione riformista. Renzi magari fa i suoi errori. E la capacità di costruire il consenso in Parlamento sulle riforme deve far parte dei talenti di un presidente del Consiglio. Ma il Parlamento non può trasformarsi in un luogo di resistenza, più o meno dissimulata, alle riforme del governo. Ognuno si prenda le sue responsabilità in modo chiaro. I senatori del Pd e della maggioranza con chi stanno?
©RIPRODUZIONE RISERVATA