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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2014 alle ore 09:26.
L'ultima modifica è del 07 maggio 2014 alle ore 10:42.

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Yingluck Shinawatra (Reuters)Yingluck Shinawatra (Reuters)

La premier thailandese Yingluck Shinawatra è stata destituita per decisione della Corte costituzionale di Bangkok, che l'ha giudicata colpevole di abuso di potere in relazione al trasferimento di un alto funzionario poco dopo essere stata eletta nel 2011. Lo hanno annunciato i giudici della stessa Corte.

Un governo a interim verrà nominato per gestire il Paese fino alle elezioni politiche in programma in luglio. L'incarico della Shinawatra sarà ricoperto dall'attuale ministro del Commercio Niwatthamrong Boonsongphaisan. La decisione della Corte è legata al trasferimento «incostituzionale» dell'ex capo del Consiglio di sicurezza nazionale, Thawil Pliensri, da parte del primo ministro nel 2011.

Il governo era già considerato ad interim dal momento in cui il Parlamento fu sciolto dalla stessa Yingluck in dicembre, per andare a nuove elezioni il due febbraio. Quel voto, boicottato dall'opposizione e avvenuto in un contesto di pesante ostruzionismo da parte di una protesta anti-governativa ancora in piazza, è stato in seguito invalidato dalla Corte costituzionale, lasciando Yingluck in sostanza a capo di un governo con scarsi poteri. Nuove elezioni sono previste per il 20 luglio, anche se la data non è stata ancora ufficializzata.

Rischio di nuovi scontri di piazza
La decisione dell'Alta Corte rischia di riaccendere le proteste di piazza che vedono fronteggiarsi le camicie rosse, sostenitrici della Shinawatra e del fratello, il magnate Thaksin (già premier thailandese dal 2001 al 2006, poi destituito da un colpo di stato e ora in esilio) e il fronte opposto delle camicie gialle, fedeli alla monarchia e rappresentanti del forte nazionalismo presente tra la ricca borghesia e l'aristocrazia di Bangkok. Le camicie rosse invece sono espressione della Thailandia rurale e dei sui valori conservatori. Il movimento anti-Thaksin ha cercato di arrivare alla destituzione del premier con numerose manifestazioni. La protesta, durata sei mesi e costata diverse vittime, non è però riuscita a raggiungere il suo obiettivo. Così l'opposizione ha deciso di scegliere la via legale, con successo. Il leader del movimento pro-Thaksin ha annunciato una manifestazione di massa per sabato prossimo.

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