Ecco come incassare il bonus di 80 euro grazie ai fondi pensione (e incassare un assegno pensionistico più alto) in quattro mosse

Unendo quindi i benefici fiscali dell'adesione ai fondi pensione e quelli previsti dal decreto 66/2014 è possibile aumentare ulteriormente le proprie entrate, pagando meno tasse. I fondi pensione, infatti, in ragione della loro natura non speculativa, sono esentati dalla Tobin Tax così come dal prelievo del 2 per mille come imposta di bollo; inoltre non sono stati coinvolti dal rialzo della tassazione sulle plusvalenze al 26% ma anzi sono inferiori all'aliquota marginale al 15%, a scendere fino al 9% in caso di adesione di lungo periodo. E come, anticipato poco fa, sono anzi incentivati nella contribuzione degli iscritti.

Ma come sfruttare al meglio i fondi pensione a fini fiscali? Facciamo alcuni esempi: un lavoratore dipendente con un reddito da 26mila euro l'anno può versare 2mila euro nel proprio fondo pensione: in questo modo recupera in forma di deduzione 540 euro (aliquota Irpef 27%) e allo stesso tempo si colloca nella fascia di reddito che prevede la restituzione di 80 euro l'anno di bonus, ossia 640 euro l'anno. Denaro che non gli spetterebbe in caso di non adesione al fondo pensione. A conti fatti, il versamento di 2mila euro al fondo pensione corrisponde a una restituzione - sommando il beneficio fiscale alla restituzione del bonus – di 1180 euro, il che equivale a un "costo reale" limitato a 820 euro.

Ovviamente chi già aderisce alla previdenza complementare può incrementare i propri versamenti, mentre per chi non aderisce questa può essere l'occasione giusta per iniziare a costruirsi una "pensione di scorta", pagando nel contempo meno tasse.