Dal capo autoritario al collega arrivista o finto-amico: gioie e dolori della vita d'ufficio. Che però può migliorare: parola di coach
Dal boss autoritario al collega arrivista, dal finto-amico alla segreteria ipercritica: gioie e dolori della vita d'ufficio. Che però può sensibilmente migliorare, seguendo i (preziosi) consigli di chi se ne intende…
di Betta Andrioli
7. Come sopravvivere a capo e colleghi / Mamme e fatalone

Parla in continuazione dei propri figli, e ogni occasione è buona per sgattaiolare fuori dall'ufficio. Per una mamma a tempo pieno il lavoro è fondamentalmente un hobby, che si incastra tra una recita scolastica e il ritiro delle pagelle.
«Per migliorare il rapporto con lei e con i padri-lavoratori che le assomigliano (sono meno, ma ci sono), si può solo negoziare – ci spiega la nostra coach – al fine di ottenere un aiuto reciproco: tu vai incontro alle sue esigenze di orario, lei dà priorità alle tue richieste quando è in ufficio, naturalmente dopo averti fatto vedere le ultime foto del saggio di danza della sua adorata bambina». Al suo opposto c'è colei che, ne è sicura, se istituissero il concorso di "Miss Quinto Piano", lo vincerebbe senza dubbio sbaragliando tutte le concorrenti. È la fatalona, in genere minigonnamunita, che indossa tacco 12 anche quando nevica.
Per questo tipo di donna le colleghe sono antagoniste da battere sul campo ovvero quello della seduzione strisciante tra le scrivanie. Andare d'accordo con lei non è semplice: bisogna riconoscerle capacità e competenze quando ci sono, facendole capire che la sua scollatura vertiginosa non influisce sul suo rendimento. Oppure si può ignorarla perché – suggeriscono i nostri esperti – così le viene data la risposta migliore al suo incontenibile narcisismo.
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