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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2014 alle ore 10:50.
L'ultima modifica è del 09 maggio 2014 alle ore 11:32.

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Migliora sì, ma con estrema lentezza il quadro congiunturale del credito. Secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia infatti i prestiti al settore privato, corretti tenendo conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, hanno registrato una contrazione su base annua del 3,3 per cento (contro il-3,6 per cento del mese di febbraio). I prestiti alle famiglie sono scesi dell'1,1 per cento sui dodici mesi ( la flessione era stata dell'1,2 per cento a febbraio); quelli alle imprese sono diminuiti, sempre su base annua, del 4,4 per cento (la contrazione tendenziale era stata del 5,1 per cento a febbraio).

È difficile capire se sulla rarefazione del credito agisca anche il momento particolare vissuto dal mondo bancario italiano ( fino all'inizio dell'autunno prossimo saranno in corso gli "esami" europei, ovvero la valutazione approfondita condotta in ambito Bce, che si compone di asset quality review e stress test). Ma è certo, però, che anche sul versante del funding i problemi in questo momento non appaiono risolti: a marzo, infatti il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è risultato pari all'1,6 per cento (1,8 per cento a febbraio). Ma, soprattutto, la raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 10,6 per cento sui dodici mesi, più che a febbraio, quando la contrazione tendenziale era stata del -9,2 per cento a febbraio.

Il dato realmente positivo, per i bilanci bancari italiani, riguarda la dinamica delle sofferenze , perché rallenta il ritmo d'incremento: il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze è infatti risultato pari al 23,0 per cento (24,3 per cento a febbraio, in marzo le sofferenze lorde sono state pari a 164 miliardi 603 milioni di euro mentre quelle al valore di realizzo ammontano a 75 miliardi e 742 milioni).

Quanto ai i tassi d'interesse, quelli sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l'acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,70 per cento (3,73 nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo al 9,53 per cento (9,61 per cento a febbraio). Infine, i tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle imprese di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 4,21 per cento (4,40 per cento a febbraio); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore al milione sono stati invece al 2,89 per cento (2,79 per cento a febbraio).

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