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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2014 alle ore 17:11.
La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato le buste sigillate con le offerte relative alla gara, ancora da aggiudicare, per la realizzazione della Città della Salute e della Ricerca a Sesto San Giovanni (Milano), un polo ospedalieri da 300 milioni di euro. L'operazione rientra nell'attività svolta ieri, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Milano su presunte irregolarità in degli appalti in Lombardia, compresi alcuni dell'Expo. Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno acquisito anche gli atti relativi agli appalti nel mirino dei magistrati, compreso quello sulle Architetture di servizio per l'Expo.
Le buste sequestrate resteranno sigillate e potranno essere aperte su richiesta di Infrastrutture Lombarde (società controllata dalla Regione Lombardia) per poter andare avanti con la procedura di assegnazione della gara. Anche questo appalto rientra tra quelli sotto esame della magistratura, in quanto, secondo i pm titolari del fascicolo Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio la «cupola degli appalti» avrebbe cercato di intervenire per «favorire ed assicurare l'aggiudicazione» della gara «previa intesa con Antonio Rognoni, direttore generale di Infrastrutture Lombarde SpA (ora ex direttore e agli arresti domiciliari ndr), stazione appaltante per conto di Regione Lombardia, assicurata da doni, promesse, collusioni e condizionamenti nei confronti dello stesso pubblico ufficiale, al fine di determinare la turbativa della relativa procedura di gara in favore delle aziende consorziate in Ati, tra cui Impresa di Costruzione Maltauro Spa rappresentata e gestita da Enrico Maltauro e Manutencoop Facility Management Spa rappresentata da Claudio Levoarto, presidente del relativo consiglio di gestione e consigliere delegato». Nel corso dei sequestri fatti ieri, le Fiamme Gialle anche anche acquisito tutti gli atti relativi alle gare d'appalto per alcuni ospedali lombardi, alla società pubblica Sogin e all'Expo, tra cui quello sulle Architetture di servizio, «ossia un sistema di edifici destinati a ospitare le diverse funzioni di servizio presenti sul sito per l'Esposizione Universale».
Le buste sequestrate resteranno sigillate e potranno essere aperte su richiesta di Infrastrutture Lombarde (società controllata dalla Regione Lombardia) per poter andare avanti con la procedura di assegnazione della gara. Anche questo appalto rientra tra quelli sotto esame della magistratura, in quanto, secondo i pm titolari del fascicolo Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio la «cupola degli appalti» avrebbe cercato di intervenire per «favorire ed assicurare l'aggiudicazione» della gara «previa intesa con Antonio Rognoni, direttore generale di Infrastrutture Lombarde SpA (ora ex direttore e agli arresti domiciliari ndr), stazione appaltante per conto di Regione Lombardia, assicurata da doni, promesse, collusioni e condizionamenti nei confronti dello stesso pubblico ufficiale, al fine di determinare la turbativa della relativa procedura di gara in favore delle aziende consorziate in Ati, tra cui Impresa di Costruzione Maltauro Spa rappresentata e gestita da Enrico Maltauro e Manutencoop Facility Management Spa rappresentata da Claudio Levoarto, presidente del relativo consiglio di gestione e consigliere delegato». Nel corso dei sequestri fatti ieri, le Fiamme Gialle anche anche acquisito tutti gli atti relativi alle gare d'appalto per alcuni ospedali lombardi, alla società pubblica Sogin e all'Expo, tra cui quello sulle Architetture di servizio, «ossia un sistema di edifici destinati a ospitare le diverse funzioni di servizio presenti sul sito per l'Esposizione Universale».
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