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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2014 alle ore 10:24.
L'ultima modifica è del 09 maggio 2014 alle ore 12:21.

A marzo l'indice della produzione industriale, contrariamente alle attese degli economisti, che avevano previsto un leggero incremento mensile, fa registrare una flessione dello 0,5 per cento rispetto a febbraio. Lo rileva l'Istat.
Pertanto, nella media del primo trimestre del 2014, l'indice ha segnato un aumento dello 0,1% rispetto all'ultimo scorcio del 2013, sottolinea ancora l'ente statistico (occorre infatti tener presente che anche in febbraio si era verificata una flessione mensile dello 0,4 per cento). Se poi si depura il dato dagli effetti di calendario la riduzione tendenziale della produzione industriale rispetto al mese di marzo 2013 è stata pari allo 0,4 per cento.
Una variazione mensile positiva, segnala l'Istituto centrale di statistica si rileva solo nel settore dei beni strumentali (+0,6) mentre risulta in diminuzione il settore dei beni di consumo (-3,2 per cento ) dell'energia(-0,5%) e dei beni intermedi(-0,1%).
Tra i settori di attività economica sono in forte risalita tendenziale i prodotti in metallo (+7,5%) e i mezzi di trasporto (+5,1%): in particolare, per gli autoveicoli il rialzo rispetto al mese di marzo 2013 è stato addirittura del 16 per cento.
Nel complesso, però, si conferma come estremamente tenue il recupero produttivo in corso. Non a caso, del resto , nelle previsioni congiunturali rilasciate dall'Istituto all'inizio di maggio si valuta che per il 2016 la crescita economica sarà intorno allo 0,6 per cento ( e l'Ocse "vede" l'Italia, per quest'anno con una crescita limitata allo 0,5 per cento).
Non resta che sperare in un recupero più deciso dell'economia italiana nel 2015, come fa l'agenzia di rating Moody's che ha indicato per il 2015 un possibile aumento del Pil nel nostro paese fino al 2 per cento.
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