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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2014 alle ore 18:52.
L'ultima modifica è del 09 maggio 2014 alle ore 18:58.

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«Il superamento di fenomeni di corruzione, che non sono esclusivi del nostro Paese, sono legati molto alla creazione di un impegno e di regole comuni in Europa». A dirlo è il presidente Giorgio Napolitano, parlando a margine dell'incontro «State of Union», in corso a Firenze. Dal presidente della Repubblica anche un accenno al rischio che il prossimo voto europeo registri la diserzione delle urne da parte degli elettori: «Di astensionismo le elezioni europee hanno sempre sofferto, ma qualsiasi previsione affrettata e catastrofica non mi convince».

Urne deserte causa corruzione? Astensionismo risposta sbagliata
Arrivando a Palazzo Vecchio per partecipare alla tre giorni dedicata all'Europa organizzata dall'Istituto universitario europeo, Napolitano ha risposto ai giornalisti negando la possibilità che gli ultimi arresti a Milano legati a episodi di corruzione possano alimentare l'astensionismo alle Europee. «Adesso non tiriamo in ballo l'Europa su vicende che sono strettamente italiane: ritengo che, comunque, la risposta più sbagliata sia quella dell'astensionismo e di un voto di rigetto per l'Europa».

I partiti? Mi auguro diventino sempre più europei
In un altro passaggio del suo scambio con i cronisti, Napolitano ha segnalato come un «grosso passo in avanti sulla via di un'europa politica e democratica» il fatto che «la legittimazione e la scelta del presidente della commissione, della decisione dell'esecutivo» arrivino « attraverso una competizione tra candidati dei partiti europei». Un fatto importantissmo, questo, «perché segna una svolta, mi auguro, nell'evoluzione dei partiti politici d'Italia, e degli altri paesi europei, che più diventano partiti europei più possono superare le strettoie e anche le degenerazioni della politica nazionale».

Al teatro dell'Opera per seguire le prove dell'Otello
Nel corso della sua visita lampo nel capoluogo toscano il presidente della Repubblica ha ffatto anche una sosta al Nuovo Teatro dell'Opera di Firenze, che domani verrà inaugurato con uno spettacolo di balletto e opera, tra cui una parte di Otello, alla presenza del premier Matteo Renzi. Il Capo dello Stato è arrivato, a bordo dell'auto presidenziale alle 17 e si è trattenuto all'interno dell'edificio per circa tre quarti d'ora. A guidarlo nella sua visita il vicesindaco Dario Nardella, il commissario straordinario del Maggio Francesco Bianchi e il direttore dell'Orchestra Zubin Mehta, che ha poi diretto la prova dell'Otello cui Napolitano ha assistito seduto in sala.

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