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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2014 alle ore 12:35.
L'ultima modifica è del 09 maggio 2014 alle ore 18:06.

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È di 21 morti il nuovo bilancio degli scontri a Mariupol tra insorti filorussi e truppe fedeli a Kiev. Lo annuncia il ministro dell'Interno ucraino Arsen Avakov specificando che si tratta di 20 separatisti e di un poliziotto.

A due giorni dal referendum di Donetsk, città dell'Est Ucraina dove gli attivisti filorussi vorrebbero seguire le orme della Crimea, il Fondo monerario internazionale che solo pochi giorni fa ha approvato un piano di salvataggio per il Paese da 17 miliardi (in varie tranche, 3,2 miliardi dei quali già stanziati) avverte dei rischi oggi in Ucraina, la minaccia più seria dalla caduta del Muro di Berlino, per il presidente Ue Barroso: vi sono vari rischi, dice Gerry Rice, direttore della comunicazione del FMI, «incluso quello di una perdita di un efficace controllo a est del Paese»; se a est del Paese la situazione degenerasse, il programma di aiuti stanziati dall'istituto di Washington «dovrebbe essere ricalibrato, ma è ancora prematuro dire in che modo», ha detto Rice. Rice ha ricordato che «il focus del programma del Fmi è la stabilizzazione delle finanze» e che «gli stanziamenti delle tranche successive sono effettuati sulla base delle revisioni previste».

Intanto oggi la Russia festeggia il Giorno della vittoria, celebra il trionfo dell'Armata rossa sulle truppe nazi-fasciste che dice Putin in PiazzaRrossa alla tradizionale parata militare «era e rimarrà la più grande festa» russa. Il leader russo ha quindi dichiarato che «la volontà di ferro del popolo sovietico» ha «salvato la pace sul nostro pianeta» e che la Russia non permetterà il tradimento dei propri eroi. Una festa che mai negli ultimi 23 anni come quest'anno diventa occasione di sfoggiare l'orgoglio russo oltre confine.

Dopo che ieri aveva chiesto ai filorussi di rimandare il referendum sulla secessione da Kiev, oggi Putin ha fatto il suo ingresso in piazza Himov a Sebastopoli in Crimea accolto dall'urlo di gioia delle decine di migliaia assiepati all'esterno della piazza isolata e blindata da una massiccia presenza militare. Putin fa un riferimento alla penisola annessa alla Russia il 14 marzo scorso: dopo aver lodato la volontà di «acciaio del popolo sovietico» nella battaglia contro il nazifascismo, ha elogiato insieme il «coraggio di Leningrado, dei difensori di Sebastopoli e delle migliaia di soldati che difesero le proprie posizioni» nel corso dell'offensiva nazista.

La giornata dell'orgoglio russo arriva anche a Kiev: circa 3.000 persone hanno partecipato a un corteo organizzato dal partito comunista e dal partito delle Regioni del deposto presidente ucraino Viktor Yanukovich per celebrare la festa della Vittoria dell'Armata rossa.

Il governo ucraino, dal canto suo, teme le provocazioni russe. A «preoccupare» il premier Arseniy Yatsenyuk è, paradossalmente, proprio l'invito di Mosca ai separatisti affinché rinviino il referendum secessionista atteso per domenica all'est. «Dicono una cosa e ne fanno un'altra», ha sottolineato il premier ucraino, che ha annunciato di aver ordinato il «rafforzamento delle misure di sicurezza» per la giornata di oggi.

Sulla stessa linea è il presidente ucraino Aleksandr Turchynov: «Vi sono posti di controllo intorno alla nostra capitale -ha detto in un messaggio televisivo - perché ci aspettiamo azioni provocatorie».

Ma le autorità ucraine ammettono di non poter impedire il referendum. In una nota, l'ufficio del sindaco di Donetsk ha detto di non avere sufficienti forze di polizia per impedire la convocazione e che, per ragioni di ordine pubblico, non verrà fatto alcuno sforzo per impedire ai separatisti di allestire i seggi elettorali.

Da lunedì riparte confronto sul gas
L'Unione europea, la Russia e l'Ucraina terranno lunedì una nuova riunione tecnica sulla sicurezza dell'approvvigionamento di gas russo per l'Ucraina e l'Ue. L'ha anunciato oggi la Commissione europea. Questo incontro punta a preparare una nuova riunione, "che si è concordato si tenga a metà maggio", tra il commissario europeo all'energia Guenther Oettinger e i ministri russo e ucraino dell'Energia. Un precedente incontro ha avuto luogo il 2 maggio a Varsavia.

La riunione tecnica di lunedì coinciderà con un incontro a Bruxelles tra i ministri europei degli Esteri che ha in agenda la crisi ucraina ed eventuali nuove sanzioni contro personalità russe e filorusse, e una visita a Kiev del presidnete del Consiglio europeo Herman Van Rompuy.


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