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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2014 alle ore 12:08.
L'ultima modifica è del 10 maggio 2014 alle ore 13:42.

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(©Filippo Romano)(©Filippo Romano)

Un invito a «mai abbassare la guardia sulla corruzione» è arrivato dal segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. Interpellato dai giornalisti a margine di un appuntamento al Salone del Libro di Torino, ha detto: «La corruzione fa parte del male del mondo, c'è sempre il pericolo che risorga. Noi non dobbiamo mai abbassare la guardia». «Dobbiamo raddoppiare i nostri forzi per combatterla - ha aggiunto Parolin - per assicurare trasparenza e comportarci bene». Per Parolin, i vent'anni trascorsi da Tangentopoli comunque "sono serviti", perché "c'è stato un impegno che è entrato nelle coscienze».

La task force del Governo
«Sembra che il passato voglia fermare il futuro e non possiamo permettercelo. Affiorano persone e metodi antichi che non possono compromettere la buona riuscita di questo evento, una opportunità enorme per il nostro Paese». Lo afferma al Corriere della Sera, il ministro Maurizio Martina, che aggiunge: «quando ho saputo degli arresti mi è parso surreale». Martina fa sapere che martedì a Milano "il governo si presenterà per ribadire la propria fiducia al commissario e ai lavoratori" e la task force "ci sarà" e "sarà l'interfaccia tecnica di Expo a Roma". Sui 120 milioni di euro che mancano al bilancio 2014, "sessanta - spiega Martina - sono un problema che deve risolvere il socio camera di Commercio. Per gli altri 60, la quota che la Provincia non verserà, il governo, tramite il ministero delle Infrastrutture, si è impegnato a garantire la copertura e lavorerà anche nei prossimi giorni".
«Il governo - prosegue il ministro - è ogni giorno concretamente impegnato per Expo. Lunedì sera abbiamo incontrato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon con il ministro Mogherini. Il ministro Lupi sta lavorando su trasporti e infrastrutture. Franceschini su turismo e cultura. Giannini su studenti e scuole. Io faccio la mia parte sull'agroalimentare». «Noi ci siamo - aggiunge - e siamo anche rispettosi del ruolo e del lavoro di Sala. Ha chiesto alcuni giorni per riflettere e pensare a come ripartire: noi gli staremo a fianco».

No a nuove norme sugli appalti
«Nuove norme sugli appalti? Non servono. Nel passato, sbagliando, abbiamo immaginato di combattere le corruzione, complicando le norme. E invece la corruzione si combatte seguendo una strada opposta, quella della Francia e della Germania. Puntando, come faremo, su tre leve: massima trasparenza di tutti gli atti amministrativi; semplificazione; professionalità degli amministratori, da premiare in base ai risultati». È quanto afferma alla Stampa, il sottosegretario Graziano Delrio.
Secondo Delrio, l'inchiesta della magistratura, «non creerà assolutamente problemi, ma invece aiuterà Expo. Rispetteremo i tempi: l'Italia non è quella delle persone arrestate e vincerà la sfida». Sulle misure prese dal governo dopo gli arresti, Delrio spiega: «Abbiamo già preso l'impegno di una task-force a palazzo Chigi, che continuerà il lavoro di coordinamento e di supporto con più forza di prima».
«Mi pare - osserva quindi il sottosegretario - che in questo momento e per questo tipo di problemi, il pericolo non stia nei partiti. Nei primi commenti invece si tende ad enfatizzare il precedente di Tangentopoli, ma se sbagli analisi, sbagli anche i rimedi. In questo caso stiamo parlando di aziende, di consuetudini, di favori fatti tra persone che hanno interessi di tipo diverso da quelli della politica, che a sua volta deve però vigilare».

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