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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2014 alle ore 14:09.
L'ultima modifica è del 13 maggio 2014 alle ore 08:18.

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Sono 17 al momento i cadaveri recuperati dalla Marina militare nel Canale di Sicilia, dopo il naufragio del barcone carico di migranti colato a picco ieri a 100 miglia a Sud di Lampedusa, in acque libiche. I soccorritori, tra mezzi impegnati nell'operazione Mare nostrum, navi mercantili e motopesca, sono riusciti a trarre in salvo circa duecento persone. A bordo del barcone rovesciatosi, secondo quanto riferito dai naufraghi stessi, ci sarebbero state però oltre 400 migranti. Tra i primi ad intervenire i marinai di un rimorchiatore che stava monitorando il viaggio dell'imbarcazione con circa 400 persone a bordo nel canale di Sicilia, a circa 50 miglia dalla costa. La Procura di Catania ha aperto un'inchiesta sul naufragio.

Altri 295 immigrati sono stati soccorsi dalla Marina militare nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum nel Canale di Sicilia. I profughi sono stati imbarcati sulla nave «Sirio» che li sta conducendo verso il porto di Augusta (Siracusa).

Renzi: l'Europa non lasci morire i bambini
Il governo italiano chiede che l'emergenza immigrazione venga gestita dall'Europa e non solo dagli Stati che si trovano in prima linea su questi flussi. «L'Europa ci lascia soli, ma non può salvare gli stati, le banche e poi lasciare morire le madri con i bambini», ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi, intervenuto nella serata di ieri a Quinta Colonna riferendosi alle vittime degli scafisti nel Mediterraneo.«Purtroppo è accaduto che un barcone sia affondato e non siamo riusciti a salvare tutti. Però l'Europa non può limitarsi a dire "si fà così"», ha ribadito il premier. «Perché Mare Nostrum non vuol dire che è il nostro mare. Il Mediterraneo è il cuore dell'Europa. Dal 27 maggio glielo spieghiamo per benino».

Alfano: l'Europa si faccia carico di accogliere i vivi
«Ci sono stati molti morti vicino alla Libia, le nostre navi sono lì a recuperare morti e a soccorrere i vivi: l'Europa non ci sta aiutando. Si faccia carico di accogliere i vivi», ha aggiunto il ministro dell'Interno Angelino Alfano dopo l'ennesima tragedia nel Mediterraneo.

Mogherini (Esteri): problema immigrazione sia priorità Ue
Immediata la presa di posizione del nostro ministro degli Esteri, Federica Mogherini, che a margine del Consiglio Ue degli Affari esteri ha sottolineato come la priorità dell'Italia sia quella di «salvare vite umane», ma che il problema dell'immigrazione nel Mediterraneo «deve essere affrontato dall'Unione europea e i miei colleghi lo sanno». Il ministro ha anche auspicato «una maggiore condivisione con i nostri partner europei per gestire il flusso di persone che attraversano il Mediterraneo e l'afflusso di rifugiati e richiedenti asilo», ma soprattutto «politiche di lungo periodo per risolvere le cause dei flussi, in particolare la prevenzione e la gestione delle crisi introno al Mediterraneo», come in Libia, Siria, Medio Oriente e in Africa in generale.

Schulz: la Ue si prenda le sue responsabilità, non lasciare sola l'Italia
Impressionato dalla notizia della tragedia il presidente del Parlamento europeo e candidato socialista alla presidenza della Commissione europea, Martin Schulz ha sollecitato l'Europa ad assumersi «urgentemente» le proprie responsabilità «per mettere fine a questa catastrofe. Non possiamo continuare a girarci dall'altro lato lasciando l'Italia, la Spagna, la Grecia o Malta affrontare da sole queste situazioni drammatiche». Ogni vita persa nel Mediterraneo, ha poi concluso, «è una macchia sulla nostra civilizzazione. La gestione delle nostre frontiere non è un affare di Lampedusa o della guardia costiera italiana, è una questione europea».

L'intervento della Marina Militare
La fregata Grecale ed il pattugliatore Sirio della Marina Militare hanno fatto rotta «alla massima velocità» verso la zona interessata dall'affondamento del barcone a circa 100 miglia da Lampedusa in acque libiche. Sul luogo della tragedia, la seconda nel giro di due giorni nel canale di Sicilia, sono inoltre già presenti, oltre ai mezzi della Marina delle Capitanerie di Porto impegnate nell'operazione "Mare Nostrum", anche alcuni mercantili che sono stati dirottati in zona per le operazioni di soccorso. Al momento sarebbero circa duecento i migranti salvati.

Lo sbarco dei profughi salvati nei giorni scorsi
Si sono concluse intanto le operazioni di sbarco a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, dei 97 immigrati somali, tra cui 61 minori non accompagnati e 16 donne, 5 delle quali incinte, salvati dal pattugliatore "Vega" della Marina militare, altra unità impegnata nell'operazione"Mare nostrum". In precedenza a Porto Empedocle erano arrivati 340 extracomunitari salvati dal pattugliatore "Peluso" della Guardia costiera, mentre altri 67 erano traghetto di linea European Voyager da Lampedusa.

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