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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2014 alle ore 10:51.

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(Corbis)(Corbis)

Gli armatori greci, che godono di un sistema fiscale privilegiato in patria, non conoscono la crisi economica che ha colpito duramente il Paese mediterraneo con sette anni di recessione. La Grecia, con circa 164 milioni di tonnellate di stazza lorda, è tornata quest'anno ad essere la prima flotta mercantile al mondo, seguita nell'ordine da Giappone, Cina, Germania e Corea Sud. Per raffronto il Giappone ha circa 159,5 milioni di tonnellate di stazza lorda.

Un quarto delle petroliere battono bandiera greca
Questo è ciò che rivela un rapporto pubblicato il 2 maggio dal maggior studioso in materia, l'economista Martin Stopford, per conto della società Clarkson, il principale centro di informazioni in questo campo.
Questo sorpasso non è una sorpresa per Theodore Véniamis, il presidente dell'Unione degli armatori greci. «Sono più di cento anni che la Grecia è il leader di mercato. Oggi controlliamo il 16,25% della flotta mondiale e quasi il 40% della flotta europea. Il nostro compito è quello di trasportare merci, e lo facciamo bene», ha spiegato l'uomo d'affari a Le Monde.
I greci sono particolarmente forti nel mercato del trasporto del petrolio (controllano il 23,8% delle petroliere mondiali) e hanno il 18,5% della flotta bulk carrier (trasporto di cereali e di altri prodotti sfusi secchi).

Fine del predominio giapponese
Dal 2000 il Giappone è stato il primo in classifica, dopo decenni di dominazione esclusivamente greca, grazie a una campagna forsennata di acquisti di naviglio nuovo al fine di aumentare la sua capacità di tonnellaggio. Tra il 2004 e il 2007, dopo tre anni di profitti eccezionali nel trasporto marittimo, i giapponesi hanno preso in prestito forti quantità di denaro per acquistare nuove navi mentre gli armatori greci sono stati molto più prudenti. E hanno avuto ragione. Perché con la crisi di Lehman Brothers nel 2008 i commerci marittimi sono calati bruscamente e i giapponesi si sono trovati con guadagni in calo e debiti da rimborsare. Così hanno dovuto frenare e i greci, dopo la crisi, hanno usato la liquidità risparmiata e ripreso la corsa degli acquisti superando i giapponesi non come numero di navi ma come tonnellaggio complessivo. Che è quello che conta in questa speciale classifica.

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