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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2014 alle ore 07:04.
L'ultima modifica è del 14 maggio 2014 alle ore 22:32.

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(Ansa)(Ansa)

Sarebbero 274 le vittime fino ad ora accertate dell'esplosione di una miniera a Soma, in Turchia, dove continua la corsa contro il tempo per cercare di recuperare altri superstiti. Si teme che le vittime siano molte di più, perché secondo l'azienda che gestisce il sito, al momento della deflagrazione erano al lavoro 787 minatori. «Restano intrappolati in 120», ha detto il premier turco, Recep Tayyp Erdogan nel corso di una conferenza stampa tenuta sul posto, al termine della quale la sua auto é stata presa a calci da manifestanti inferociti per la mancanza di sicurezza nella miniera.

Di «circa 350» operai morti ha parlato Ozgur Ozel, capo dell'opposizione turca che si riconosce nel Partito repubblicano del popolo, che il 29 aprile scorso si era visto rifiutare dal governo la richiesta di discutere un dossier sugli incidenti nella miniera, che si trova nella provincia di Manisa, 120 km a nord di Smirne.

L'esplosione appare destinata a diventare il più grave incidente di questo genere mai accaduto in Turchia, ha spiegato ai giornalisti il ministro dell'Energia, Tamer Yildiz.
Il governo ha decretato tre giorni di lutto nazionale per onorare le vittime, con tutte le bandiere sugli edifici pubblici esposte a mezz'asta. Il presidente Abdullah Gul ha cancellato la sua visita ufficiale in Cina e domani sarà a Soma. Le squadre di soccorso hanno lavorato tutta la notte e la mattina, ma «le speranze di trovare qualcuno ancora in vita si stanno affievolendo. La maggior parte dei decessi é avvenuta per avvelenamento da monossido e biossido di carbonio.

Finora il peggior disastro di questo tipo in Turchia risaliva al 3 marzo 1992, in una miniera di carbone di Zonguldak, vicino al Mar Nero, quando morirono 272 operai in un incendio causato da una fuga di gas. I sindacati turchi hanno spesso denunciato la mancanza di sicurezza nelle miniere. Stavolta l'esplosione, avvenuta alle 14:30 di martedì, pare sia stata causata da un trasformatore elettrico difettoso. I soccorritori hanno pompato ossigeno e aria pulita all'interno per cercare di mantenere in vita quanti sono ancora intrappolati 2.000 metri sottoterra e a 4 km. dall'ingresso.

Nel Paese si é subito riaccesa la protesta che prima delle elezioni amministrative di fine marzo aveva avuto nel mirino Erdogan. Polizia e migliaia di manifestanti turchi hanno ingaggiato violenti scontri a Istanbul. Vi sono diversi feriti e sono stati effettuati arresti. I manifestanti si erano radunati per protestare contro il governo per l'incidente alla miniera ma la polizia lo ha disperso servendosi di lacrimogeni, idranti e pallottole di gomma.


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