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Una tappa assurda con sorprese all'inizio, durante e alla fine

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Una giornata "assurda" al Giro d'Italia iniziata con una sorpresa. Colpito da un attacco febbrile Marcel Kittel, lo sprinter tedesco che aveva dominato le prime due volate in terra irlandese, non si è presentato alla firma del foglio alla partenza a Giovinazzo. Il Giro perde quindi il velocista del momento che avevo ammirato domenica nella volata di Dublino dove negli ultimi 50 metri ha espresso una potenza che probabilmente non avevo mai visto in passato; insomma un gesto atletico straordinario.

Senza uno dei protagonisti la tappa è partita con un percorso breve (da Giovinazzo a Bari per 112 chilometri) completamente pianeggiante. Quella che sulla carta si presentava come una giornata qualsiasi si è trasformata in un susseguirsi di episodi tra il farsesco e l'assurdo. A tutto questo hanno contribuito le cattive condizioni atmosferiche e le strade dal fondo viscido che hanno reso la corsa pericolosa con diversi scivoloni dei corridori al punto che di fatto hanno rinunciato alla competizione. Una situazione mai vista con il leader della Katusha, Joaquim Rodriguez, che a un certo punto ha preso la testa del gruppo intimando i "colleghi" (fino a insultarli) di smettere di pedalare. E così dopo molta incertezza la direzione di gara ha deciso di fermare il tempo all'inizio dell'ultimo giro del circuito a Bari dando ragione ai corridori.

Negli ultimi chilometri sono continuate le sorprese con una caduta a due chilometri dall'arrivo che ha coinvolto una ventina di ciclisti. Alla fine si è imposto il francese Nacer Bouhanni (alla prima vittoria in una grande corsa a tappe) capace di rimontare nel rush finale Giacomo Nizzolo e Tom Veelers. Anche in questo caso la volata si è svolta in condizioni "non regolari" dal punto di vista della competizione sportiva. La conclusione di una tappa "irrilevante" sul piano sportivo, falsata da una serie di situazioni ed episodi che hanno provocato discussioni infinite. Una tappa che non ha fatto bene all'immagine del Giro e del ciclismo.
Per il terzo giorno consecutivo Michael Matthews, che non ha partecipato allo sprint, conserva la maglia rosa eguagliando il record "australiano" di Richie Porte.
Oggi prima tappa impegnativa della corsa rosa (da Taranto a Viggiano di 203 chilometri) con arrivo in salita. Speriamo di vedere finalmente una competizione vera dopo il lungo prologo di questa edizione del Giro.

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