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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2014 alle ore 20:49.

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Via libera del Senato alla legge di conversione del decreto legge sulle droghe e i farmaci off label. Dopo l'ok della Camera, e senza modificare il testo, l'aula di Palazzo Madama ha approvato la questione di fiducia posta dal governo con 155 sì, 105 no e nessun astenuto. Il provvedimento diventerà legge subito dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Le norme dopo bocciatura della Consulta della Fini-Giovanardi
Il provvedimento del governo su droga e sostanze psicotrope, punta ad armonizzare la disciplina delle sostanze stupefacenti dopo la sentenza della Consulta che lo scorso febbraio ha cancellato la Fini-Giovanardi ripristinando per il reato di traffico illecito la distinzione prevista dalla Iervolino-Vassalli tra «droghe leggere» (da 2 a 6 anni) e «droghe pesanti» (da 8 a 20 anni).

Nella tabella delle droghe leggere confluiscono tutte le cannabis. Ma tutte le droghe sintetiche riconducibili per struttura chimica o effetti tossicologici al tetraidrocannabinolo (Thc), il principale principio attivo della cannabis, rientrano invece nella tabella I sulle droghe pesanti. Oltre a rimodellare le tabelle, il decreto reintroduce istituti e norme - come i lavori di pubblica utilità o l'uso personale - travolti dalla incostituzionalità della Fini-Giovanardi. In particolare l'acquisto o la detenzione di sostanze per uso personale non avrà più rilevanza penale. Restano ferme le sanzioni amministrative (sospensione della patente, del porto d'armi, del passaporto o del permesso di soggiorno) che avranno però durata variabile a seconda che si tratti di droghe pesanti (da 2 mesi a un anno) o leggere (da uno a 3 mesi).

Al via le regole per l'uso di medicinali «off label»
Una parte del decreto riguarda poi l'impiego di farmaci «off label», le terapie cioè che possono essere utilizzate anche al di fuori delle indicazioni per l'autorizzazione all'immissione in commercio. Problema sollevato dalla recente sentenza dell'Antitrust sulle due multinazionali Roche e Novartis. Il caso riguardava due medicinali per la cura di disturbi oculari, uno molto meno caro dell'altro, ma privo di specifica indicazione d'uso.
L'Antitrust aveva sanzionato con una multa da 180 milioni le due aziende farmaceutiche per un cartello che avrebbe avvantaggiato il più costoso. Ora l'articolo 3 del decreto prevede che, previa valutazione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), questi potranno essere erogati a carico del Ssn, purché tale indicazione sia nota e conforme a ricerche condotte nell'ambito della comunità medico-scientifica nazionale e internazionale, secondo parametri di economicità e appropriatezza.

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