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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2014 alle ore 19:55.

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Week end di lavoro in vista per la Camera, chiamata ad approvare da domani (con votazioni possibili anche il giorno successivo) due decreti prima della pausa imposta dalle elezioni Europee: quello per il superamento degli ospedali psichiatrici e le nuove norme per l'emergenza abitativa, il mercato delle costruzioni ed Expo 2015: Entrambi sono stati già approvati in prima lettura dal Senato, ed in scadenza entro maggio. Ad accompagnare i lavori, sabato, nuovo corteo nazionale per le strade della Capitale «per i beni comuni, contro le privatizzazioni e l'attacco ai diritti sociali», dopo la manifestazione per il diritto alla casa di lunedì scorso.

Tempi stretti per la conversione, improbabili ulteriori modifiche
Approvato appena ieri dall'Aula del Senato con 133 sì 99 no, il decreto Casa difficilmente verrà modificato. La relatrice Raffaella Mariani conferma che questo è infatti l'orientamento della maggioranza, visti anche i tempi stretti per il completamento dell'iter parlamentare (la conversione deve avvenire entro il 27 maggio). In serata, comunque, la commissione Ambiente esaminerà gli emendamenti presentati, spiega Mariani «e dal numero e dalla qualità delle modifiche richieste sarà possibile capire se ci sono i margini per approvarne qualcuna e per dibatterle nel merito. La maggioranza vorrebbe confrontarsi sul tema dell'emergenza abitativa e sugli altri contenuti del provvedimento, ma la scadenza del decreto è molto vicina».

Le novità apportate dal Senato in prima lettura
Diverse le modifiche approvate dal Senato rispetto al testo licenziato dalle commissioni Lavori Pubblici e Ambiente di palazzo Madama, soprattutto per carenze di copertura, che hanno fatto saltare, tra le altre, le norme che prevedevano il rincaro delle accise sul carburante e l'Imu al 4X1.000 per i contratti agevolati. Tra le norme più contestate del provvedimento, quelle per contrastare il fenomeno dell'occupazione abusiva degli immobili. Chiunque occuperà una casa, anche se vuota e anche se spinti da reale bisogno, non potrà vedersi allacciati né acqua, né gas, né luce. In più, per almeno 5 anni non potrà venir iscritto nella lista per le aggiudicazioni delle case popolari. Altra novità riguarda lo svincolo del bonus di 10mila euro per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici dalla cifra che si spende per ristrutturare l'abitazione. Chi risiede all'estero e ha in Italia, una o più case sfitte, per una di queste non dovrà pagare l'Imu perché gli verrà considerata come prima casa. Tari e Tasi saranno ridotte dei due terzi.

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