Dal piacione all'autoritario come sopravvivere al capo. Anche quando è donna
Ce ne sono di tutti i tipi, dall'arrogante al piacione, dall'iperattivo al pater familiae: a ognuno il suo capoufficio, con tutti i pro e i contro del caso. Ecco per voi un piccolo manuale d'uso perché, si sa, ogni ufficio è un mondo e, con il boss, è molto meglio andarci d'accordo
di Betta Andrioli
6. Come sopravvivere al capo/L'arrogante

(Corbis)
Presuntuoso e altezzoso, tratta male i dipendenti visto che li considera (tutti ex-equo) l'ultima ruota del carro. È convinto di essere il dirigente (più) abile-capace-intelligente, mentre spesso è uno dei tanti. Arriva in ufficio vestito di tutto punto e guarda dall'alto del suo abito firmato. Non ammette repliche e sfrutta ogni occasione per dimostrare che è lui, quello che comanda.
Da un punto di vista psicologico, l'arrogante presenta un Io ipertrofico, cioè troppo cresciuto, che lo porta a sentirsi praticamente invincibile. Un uomo così indossa un'invisibile corazza che lo rende inattaccabile, ma che in realtà vorrebbe usare per auto-proteggersi dalla sua paura di guardarsi dentro e scoprirsi debole. Il rischio più grande (da arginare) è che in ufficio diventi poco rispettoso e che si chiuda totalmente al confronto, rendendo difficile persino lavorare.
«Chi è veramente capace di fare qualcosa, è umile e non lo sbandiera ai quattro venti; – assicura la psicologa – ne è semplicemente consapevole, e in questa consapevolezza sta la sua forza. L'arrogante invece è un debole che trova la sua forza nel trattare male gli altri.
L'unica cosa da fare per non cadere nella sua trappola – continua – è non rispondere "seriamente" alle sue continue e maligne provocazioni, ma buttarla sull'ironia (che aiuta sempre). Inoltre si può fare un tentativo, provando a rovesciare la situazione e chiedendo il suo supporto visto che lui "è bravo". Non potrà rifiutarsi, se non ammettendo di non esserlo». In fondo, in lui vive ancora quel bambino che – c'è da scommetterci – è stato poco stimato e apprezzato per il suo modo naturale di essere, e che ha dovuto conformarsi, con fatica e sacrificio, alle aspettative di un genitore troppo esigente.
©RIPRODUZIONE RISERVATA