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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2014 alle ore 19:12.
L'ultima modifica è del 16 maggio 2014 alle ore 20:01.

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Alla fine il governo, per voce del ministro Maria Elena Boschi, ha posto la fiducia sul decreto casa. Fiducia che in base all'accordo in capigruppo si voterà lunedì a partire dalle 18. Poi martedì il voto finale. Una decisione che arriva al termine di una giornata carica di tensione, con la maggioranza nel caos alla Camera, dove per tre volte è mancato il numero legale nella votazione sulla conclusione anticipata della discussione generale. L'aula sarà quindi riconvocata lunedì alle 16 per le dichiarazioni di voto sulla fiducia, la chiama è prevista fra le 18 e le 20. Il provvedimento completerà poi il suo iter nella giornata di martedì, con l'esame degli ordini del giorno fra le 9 e le 12.30, le dichiarazioni di voto in diretta tv dalle 12.30, il voto finale prevedibilmente alle 14.30. Il decreto scade il 27 maggio.

Un boato di esultanza dei Cinque stelle per la terza mancanza del numero legale
La terza mancanza del numero legale è stata accolta da un boato di esultanza del M5s in Transatlantico. I cinque stelle avevano lasciato l'aula proprio per far mancare il numero legale. Operazione riuscita visto che la maggioranza non èp riuscita ad avere il numero legale nonostante il tam tam telefonico e il lavoro degli sherpa per richiamare in aula alla Camera i deputati già partiti per i propri collegi elettorali, dove sabato e domenica saranno impegnati nei comizi per le europee e le amministrative. Alla ripresa della seduta, al presidente di turno Luigi Di Maio (M5S) non è rimasto che constatare per la terza volta la mancanza del numero legale e rinviare la seduta di un'ora. Nemmeno il contributo aggiuntivo dei ministri Maria Elena Boschi e Andrea Orlando, giunti in tutta fretta alla Camera, ha permesso di raggiungere il traguardo.

Tentata anche la carta del "soccorso esterno"
Alla fine Pd e Ncd avevano giocato anche la carta del "soccorso esterno". Particolarmenta attivo in Transatlantico è stato Ettore Rosato, segretario d'aula dem, che si è prima rivolto ai deputati di Sel e poi ai deputati di Fi, ricevendo altrettanti dinieghi. «Per battere i Cinquestelle - ha commentato Ileana Piazzoni di Sel - sarei disposta ad allearmi anche con il diavolo. Ma a tutto c'è un limite: correre in soccorso della maggioranza sul dl casa non se ne parla proprio». «Con la maggioranza schiacciante che hanno alla Camera - ha detto Gregorio Fontana (Fi) - hanno fatto una figuraccia incredibile. Nella scorsa legislatura, il centro destra, con tutti i problemi che ha avuto, come la scissione di Fli- mai e poi mai ha fatto mancare il numero legale». «Ma dove è finita - ha infine domandato il cinquestelle, Francesco D'Uva - la proverbiale organizzazione del Pci?».

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