Cina vs Asia / Quei mari orientali agitati che cominciano a spaventare il mondo
I contenziosi territoriali che rischiano di provocare conflitti armati e iniziano a danneggiare l'economia globale
di Stefano Carrer
3. Il contenzioso tra Cina e Filippine / Il ritorno dei Marines a Manila

Erano partiti nel 1992, al termine della Guerra Fredda e su pressante sollecitazione di un Paese ex colonizzato dagli Usa che voleva sentirsi del tutto indipendente. Ora i Marines possono tornare nel Mar Cinese Meridionale attraverso la porta delle Filippine, che li rivogliono: nel corso della sua recente visita, il presidente Obama ha firmato un accordo decennale che consente il dispiegamento di Forze armate americane – sia pure su base temporanea, a "rotazione", per non violare la Costituzione - nel Paese asiatico spaventato dalla Cina.
Peraltro vari analisti ritengono che proprio la chiusura della base navale americana di Subic Bay di oltre vent'anni fa abbia lasciato spazio alla tentazione cinese di affermare la sua sovranita' su quasi tutto il Mar Cinese Meridionale, in base alla sua cosiddetta "linea a nove tratti".
LE DISPUTE - Manila rivendica la sua sovranita' su vari gruppi di isole e atolli per lo piu' controllati di fatto dai cinesi (in particolare le Spratly, che sono geograficamente piu' vicine), che a loro volta contestano la presenza filippina su alcune formazioni. Alcuni mesi fa il presidente Benigno Aquino aveva paragonato l'aggressivita' di Pechino, in una intervista, a quella di Hitler nel 1938 verso la Cecoslovacchia, sollecitando la comunita' internazionale a non rassegnarsi a un "appeasement" costante e controproducente. Nel gennaio di quest'anno Manila ha deciso di portare la sua disputa con la Cina a un tribunale internazionale, ma si tratta di un gesto poco piu' che simbolico in quanto Pechino non accettera' mai di sottoporre le sue pretese al giudizio internazionale.
Nel marzo scorso la tensione e' tornata a salire, in quanto navi cinesi avevano bloccato imbarcazioni filippine che portavano rifornimenti a militari stazionati presso formazioni (Ayungin Shoal) che Manila controlla ma Pechino rivendica.
Particolarmente inaccettabile per Manila e' l'acquisizione da parte di Pechino del controllo di fatto sullo Scarborough Shoal (dentro la sua zona economica esclusiva), teatro di pericolosi incontri ravvicinati tra le due parti. In questi giorni monta la rabbia dopo la scoperta che i cinesi starebbero gettando le basi per la costruzione di un campo di aviazione o comunque una installazione militare sul semisommerso Johnson South Reef (rivendicato da Manila e da altri, nonche' teatro di uno sanguinoso scontro sino-vietnamita nel 1988). Manila ha rilasciato foto che dimostrano una attivita' di "land reclaiming", ossia di costruzione ed espansione di terreno: la formazione semisommersa ora appare come un'isola. Poco piu' di una settimana fa Manila ha sequestrato 11 pescatori cinesi, accusando di caccia proibita a specie rare di tartarughe marine in prossimita' delle sue coste. Pechino ha protestato.
MANILA SI RIARMA
Al di là dello storico accordo con gli Usa, il risultato della attuali tensioni e' anche un aumento delle spese militari delle Filippine, che oggi hanno forze armate tra le piu' deboli della regione (senza jet da combattimento). Manila ha ordinato 12 fighter jets FA-50 alla Corea del Sud e intende comprare sistemi radar avanzati da Israele, mentre potra' giovarsi di finanziamenti agevolati giapponesi per modernizzare la guardia costiera. A causa della recrudescenza delle tensioni, la Cina non partecipera' settimana prossima al World Economic Forum on East Asia, che si tiene nelle Filippine.
©RIPRODUZIONE RISERVATA