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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2014 alle ore 06:38.

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Le (molto) differenti sensibilità tra Kohl e Merkel



Gentile Cerretelli,
davvero c'è voluto l'intervento americano (possibile?), come scrive Tim Geithner nel suo libro, per convincere mezza Europa, quella guidata dalla Germania, con una telefonata di Obama alla Merkel, a sostenere Draghi nel fare qualcosa per salvare l'euro? Se è vero, è gravissimo. Salvati ancora una volta dall'America...? Il problema allora è proprio forse soltanto di leadership. Eppure qui un tempo c'erano Kohl, Mitterrand, Thatcher...
Rino Adriano
Cuneo
Caro Adriano,
altri tempi, altra Europa, altro mondo quando c'erano Thatcher , Kohl e Mitterrand. Non sono passati secoli eppure tutto è cambiato. Si è perso lo spirito europeo, quel senso della "famiglia" che aiutava a superare incomprensioni, conflitti di interesse, divisioni che c'erano, eccome. Che permette a di esprimere solidarietà a chi stava peggio. Oggi in Germania governa Angela Merkel, il cancelliere venuto dall'Est che ovviamente ha una percezione e una sensibilità sulle questioni europee e sull'euro completamente diverse da quelle del suo predecessore. Tanto è vero che si racconta a Bruxelles che all'inizio della crisi la Merkel non riuscisse a capacitarsi del perché la Grecia non potesse essere espulsa dall'euro e la moneta unica andasse a tutti i costi salvata. E si racconta anche che il presidente della Commissione Ue, José Barroso, si sia speso per spiegarglielo. Che anche l'America si sia mobilitata mi sembra risponda alla stessa logica. Che alla fine ci ha portato dove siamo, con il contributo determinante della Bce di Mario Draghi: il club è integro, l'euro ha superato la fase più critica della crisi (anche se non è certo che sia finita) e la Merkel si è convinta che la Germania sta meglio con la moneta unica che senza. Leadership deboli in Europa? Sì ma per ora è questo che passa il convento.
L'aliquota della cedolare secca
Poiché la riduzione dell'aliquota della cedolare secca, dal 19% al 15%, effettuata nel 2013 dal Governo, ha il duplice scopo di calmierare gli affitti e di fare emergere il "nero" , non capisco il motivo per cui si persiste a concedere questi benefici alle sole abitazioni situate nei Comuni definiti ad alta densità abitativa. Il problema del caro affitti e dell'evasione fiscale esiste in tutti i Comuni, con carenza o meno di disponibilità abitative. Sono proprietario di un appartamento in un piccolo Comune confinante con quello di Bergamo. Ho affittato questo appartamento con un contratto a canone concordato, anche se il Comune in questione non rientra nell'elenco di quelli ad alta densità abitativa. Ho optato per il regime della cedolare secca, con l'aliquota fissa del 21%. Questa scelta comporta anche la rinuncia ad applicare, nel tempo, qualsiasi aggiornamento del canone.
Poiché il Governo ha ultimamente deciso di ridurre ulteriormente l'aliquota della cedolare secca al 10%, mi aspettavo che queste agevolazioni venissero finalmente estese a tutte le case, favorendo la denuncia di tutti i redditi da locazione. Invece, la situazione non è cambiata e scegliendo la soluzione in oggetto, non ho ricevuto alcun beneficio.
Gaspare

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