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Una tappa noiosa quasi quanto le inutili polemiche a mezzo tv

Bouhanni Nacer, vincitore della tappa Frosinone-Foligno. (LaPresse)Bouhanni Nacer, vincitore della tappa Frosinone-Foligno. (LaPresse)

Le polemiche (diciamo subito piuttosto inutili) hanno finito per oscurare il risultato sportivo della 7° tappa da Frosinone a Foligno di 211 chilometri. Una classica frazione di trasferimento, piuttosto noiosa, con un copione ampiamente annunciato: lunga fuga partita da lontano (dopo soli 25 chilometri) con una virtuale nuova maglia rosa a un certo punto della giornata e volata finale dove ha prevalso Nacer Bouhanni. È mancata la vittoria italiana; il giovane Giacomo Nizzolo è stato bruciato di un quarto di ruota dal francese al secondo successo in questo giro d'Italia.

Una vittoria meritata per quanto ha fatto vedere negli ultimi metri su una strada finalmente asciutta. Non cambia la maglia rosa che resta sulle spalle dell'australiano Michael Matthews piazzato al 4° posto sul traguardo di Foligno. Fin qui una cronaca sportiva piuttosto "povera" anche perché la tappa non ispira molti spunti. E allora non resta che innescare le solite risse televisive per cercare di tenere alta l'audience in una giornata noiosa. Trovo davvero stucchevoli le polemiche televisive tra ciclisti e giornalisti al Processo alla tappa sulla maxi caduta di giovedì che ha messo fuori gioco alcuni big della corsa: uno spettacolo che non aggiunge alcun interesse all'evento ciclistico.

Come pure giudico inutili le altre polemiche, riferite sempre alla tappa con arrivo all'abbazia di Montecassino, e le accuse ai battistrada (tra questi la maglia rosa Matthews e Cadel Evans) di non aver aspettato gli inseguitori attardati dalla caduta; va detto che chi era in testa non era informato su quanto succedeva alle loro spalle. Meglio concentrarsi sulle valutazioni tecniche. Secondi i dati del Centro Mapei per lo sport i corridori (sia i sei fuggitivi sia il piccolo gruppo all'inseguimento) hanno sviluppato velocità di tutto rispetto sulle rampe conclusive per Montecassino a dimostrazione di corsa vera e combattuta.

Come potrebbe ripetersi oggi perché il percorso da Foligno a Montecopiolo è impegnativo e prevede il primo arrivo in salita. Siamo sulle strade della Romagna con ascese insidiose a cominciare dal Cippo di Carpegna, 6 chilometri con una pendenza massima al 14%. Insomma ci sono tutte le premesse per verificare le condizioni di forma dei pretendenti alla magia rosa che dovranno uscire allo scoperto. A questo proposito mi segnalano un Cadel Evans molto "in palla", concentrato e determinato a essere un protagonista del Giro.

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