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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2014 alle ore 08:12.
Le domande, sensate,
a cui i politici
non rispondono mai
Se l'India può esercitare la democrazia con 543 deputati su 850 milioni di persone, come mai noi con 60 milioni di persone abbiamo bisogno di quasi mille deputati? Perché non si fa questa riforma costituzionale, su cui tutti si dichiarano d'accordo?
Se dal 2004 al 2013 il debito pubblico italiano è aumentato ogni anno raggiungendo i 2.069 miliardi di euro, come faremo a diminuirlo di 50 miliardi all'anno a partire dal 2015?
Come si fa a spiegare ai pensionati con 40 anni di lavoro e con 800 euro al mese di pensione che ai super manager sostituiti nel mese di aprile si danno mediamente 6 milioni di euro di liquidazione e poi pensioni di qualche decina di migliaia di euro al mese in futuro?
Queste domande le abbiamo fatte, nel tempo, a Berlusconi, a Prodi, a Monti, a Letta. Non ci ha risposto nessuno,chissà se lo farà Renzi.
Francesco Degni
Verità nascoste o semplici frottole?
Timothy Geithner, l'ex ministro del Tesoro degli Stati uniti, sostiene che alcuni «funzionari europei» nel 2011 «manovrarono» per far cadere il governo Berlusconi. Più o meno è quello che scrive il giornalista Alan Friedman nel suo libro "Ammazziamo il gattopardo, dieci punti per salvare l'Italia dal baratro". Delle due l'una: o Friedman e Geithner sono stati «male informati», oppure qualcosa di vero, sotto sotto, c'è. Sapremo mai la verità?
Silvano da Porretta
Milano
Tetto ai compensi Rai
Nella furia di cancellare privilegi, il premier Renzi ha chiesto alla Rai un tetto di 240mila euro (che non sono pochi) a manager e giornalisti, non trovando consenso, anzi!
Comprendo la differenza tra manager e conduttori, stelle e stelline di varia grandezza, ma non sarebbe utile oltre che doveroso conoscere i loro cachet milionari e poi discutere senza pietà dei tagli: è il mercato, bellezza, ma se sacrifici devono essere fatti dai più deboli, beh allora interveniamo anche su questi personaggi.
Luciano Cantaluppi
L'uso delle carte di credito
Dal 1° aprile è stata reinserita la commissione bancaria per coloro che utilizzano la carta di credito o il bancomat per pagare la benzina. Il sottosegretario all'Economia si affretta ad assicurare che trattasi di un provvedimento provvisorio. Ma in Italia il provvisorio spesso diventa "definitivo"! Un benzinaio, a Cagliari, è stato rapinato di circa 39 mila euro in banconote. Stava per andare a versare l'incasso del fine settimana in banca. Anche per prevenire detti reati, dovrebbero essere incentivati - non penalizzati - i pagamenti con carta di credito e bancomat.
Lettera firmata