L'Abc del decreto casa, dalla cedolare secca al bonus mobili, ecco le novità
Ecco le novità del decreto casa, appena convertito in legge - ALLA CAMERA VIA LIBERA DEFINITIVO PER IL DL CASA ED EXPO
di Nicoletta Cottone
5. Decreto casa/Case popolari, nuove regole per la vendita

Riscritte le regole per la vendita di case popolari proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp). Prevista l'emanazione di un decreto interministeriale, entro il 30 giugno 2014, che dovrà definire le nuove procedure di alienazione. Il campo di applicazione è stato ampliato anche alla vendita degli immobili di proprietà dei comuni e degli enti pubblici anche territoriali.
Il piano di alienazione dovrà tenere conto anche della possibilità di favorire la dismissione degli alloggi collocati: nei condomini misti dove la proprietà pubblica è inferiore al 50% oppure in situazioni abitative estranee all'Edilizia residenziale pubblica (Erp). La finalità è quella di razionalizzare il patrimonio e ridurre gli oneri a carico della finanza locale. Viene istituito nello stato di previsione del ministero delle Infrastrutture un Fondo destinato alla concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti per l'acquisto degli alloggi di proprietà degli Iacp. I contributi sono destinati a finanziare l'acquisto degli alloggi da parte dei conduttori. Ai contributi hanno accesso anche i soci assegnatari di alloggi di cooperative edilizie a proprietà indivisa per l'acquisizione dell'alloggio, posto in vendita a seguito di procedure concorsuali.
Il Fondo opera attraverso un conto corrente di tesoreria, secondo i criteri, le condizioni e le modalità stabilite da un apposito decreto interministeriale Infrastrutture-Economia , che dovrà essere emanato entro 30 giorni dall'entrata in vigore della disposizione. La dotazione massima del Fondo è di 18,9 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2020. Ampliata la platea dei beneficiari del Fondo di garanzia per la prima casa, includendovi anche i conduttori di alloggi di proprietà degli Iacp o degli enti, comunque denominati, che li hanno sostituiti. In alcuni casi viene consentito all'assegnatario degli alloggi destinati ai dipendenti statali impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, di continuare a usufruire dell'alloggio, anche dopo la cessazione del servizio (senza termine per l'assegnatario riformato totalmente o parzialmente per malattia, anche se non dipendente di servizio; in caso di pensionamento dell'assegnatario per un periodo di 3 anni dalla cessazione; in caso di decesso per 3 anni su richiesta del coniuge o degli aventi diritto). Gli enti proprietari possono vendere agli assegnatari gli alloggi finanziati in tutto o in parte nell'ambito del programma di Erp destinato ai dipendenti statali impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, prima dei termini previsti (articolo 3).
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