L'Abc del decreto casa, dalla cedolare secca al bonus mobili, ecco le novità
Ecco le novità del decreto casa, appena convertito in legge - ALLA CAMERA VIA LIBERA DEFINITIVO PER IL DL CASA ED EXPO
di Nicoletta Cottone
10. Decreto casa/Disciplina del Fondo affitti, cosa cambia

Modificata in più punti la disciplina del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione per: prevedere il finanziamento, con le risorse del Fondo, di iniziative non solo comunali ma anche delle Regioni; aggiungere alle iniziative (comunali o regionali) finanziabili dal Fondo, anche la costituzione di fondi di garanzia; possibile la stipula delle convenzioni, con le quali attuare le iniziative regionali/comunali, anche con imprese di costruzione e altri soggetti imprenditoriali, e non solo con le cooperative edilizie per la locazione; chiarire che gli alloggi da concedere in locazione (reperiti attraverso le iniziative regionali o comunali), devono essere affittati a canoni concordati o si deve procedere alla rinegoziazione delle locazioni esistenti per consentire alle parti, con il supporto delle organizzazioni di rappresentanza della proprietà e degli inquilini, la stipula di un nuovo contratto a canone inferiore.
Inserita una norma che demanda alle regioni la definizione delle finalità di utilizzo del Fondo, con l'obiettivo di ottimizzarne l'efficienza, anche in forma coordinata con il Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli (deve avvenire sentiti i comuni). Poi modificati i criteri che le regioni devono seguire nel ripartire le risorse ai comuni. Prevista l'applicazione dei criteri di riparto non al complesso delle risorse, ma solo alle risorse destinate dalle regioni alla costituzione di agenzie o istituti per la locazione o di fondi di garanzia o alle attività di promozione in convenzione con cooperative edilizie per la locazione o, secondo la modifica approvata dal Senato, con imprese di costruzione ed altri soggetti imprenditoriali. Modificati i criteri di riparto, prevedendo premialità basate su due criteri prioritari: da una parte il numero di abbinamenti tra alloggi a canone concordato e nuclei familiari provenienti da alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) sovvenzionata o sottoposti a procedure di sfratto esecutivo; dall'altra il numero di contratti di locazione a canone concordato complessivamente intermediati nel biennio precedente. Poi prevedere l'applicazione delle procedure previste per gli sfratti per morosità alle locazioni degli alloggi reperiti con le risorse del Fondo, precisando che tale applicazione opera anche nei casi di rilascio per finita locazione. È poi previsto che la destinazione alle iniziative regionali e comunali avvenga "tenendo conto anche della disponibilità del Fondo" (articolo 2, comma 1) .
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