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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2014 alle ore 18:11.
L'ultima modifica è del 19 maggio 2014 alle ore 18:33.

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(LaPresse)(LaPresse)

«Oggi siamo di fronte all'assoluta esigenza di ottenere un operativo e concreto modello di cooperazione con l'Unione Europea» di fronte all'emergenza che sta investendo la porta sud dell'Europa, e l'Italia è «la principale» di ingresso. Lo ha detto Giorgio Napolitano parlando a Ginevra ai funzionari italiani delle Nazioni Unite. «C'é la drammatica necessità - ha aggiunto - di non chiudere gli occhi di fronte a questa tragedia» dell'immigrazione clandestina e purtroppo «troviamo una certa sordità dell'Ue» ha detto il Capo dello Stato. Secondo Napolitano infatti «non si riesce a far entrare negli schemi della Ue un uso effettivo di Frontex (l'Agenzia che cura le frontiere esterne dell'Unione, ndr)». Tutto ciò, «senza considerarci l'unico Paese con problemi di questo tipo, ma dovremo anche ottenere un maggior sostegno da parte delle istituzioni europee».

Il presidente Napolitano ha spiegato a Ginevra come ormai sia aumentata «l'ondata di richiedenti asilo» che vogliono entrare nell'Unione europea. Oggi l'Italia registra «difficoltà notevoli di accoglienza» ed è «consapevole che su questo terreno piovono critiche pungenti, sulle strutture, sulle procedure, sull'accoglienza ed anche l'inserimento di chi ottiene lo status di rifugiato». Per questo serve la «cooperazione dell'Ue» e serve anche cercare di superare «una grave incomprensione anche dell'opinione pubblica sulla netta distinzione» che c'è tra chi si muove «per ragioni economiche e quanti spesso per drammatiche condizione politiche nei loro Paesi chiedono asilo».

La faticosa missione italiana

Il presidente ha poi rimarcato il ruolo fondamentale del nostro Paese. L'Italia sta portando avanti «una missione faticosa, costosa e molto coraggiosa, come Mare Nostrum, alla quale noi assegniamo, piaccia o no, un ruolo cruciale». Il Capo dello Stato ha lodato l'azione che da tempo stanno dispiegando la Marina Militare, la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza «per il salvataggio in mare dei disperati». Disperati che sono sfruttati «da clan criminali e qualche volta anche da governanti poco attenti alla vita, tipo Muammar Gheddafi che manovrava il flusso dalla Libia» a sua discrezione.

Sul governo. Razionalizzare significa anche usare un po' il bisturi

Il discorso a Ginevra è stato aperto con una battuta sullo scontro elettorale in Italia in vista delle elezioni europee: «non parlo di questa fase interna dell'Italia - ha detto Napolitano - che ha una contornazione di fondo non molto brillante» e a pochi giorni dalle elezioni europee «io mi tengo ben lontano...» ha sottolineato. Aggiungendo: «Ha un bel carnet di problemi da affrontare ...questo Governo». Perché «Razionalizzare significa sempre usare anche un pò di bisturi, il che provoca alte grida anche quando si tratta di tagliare rami secchi».

Crisi Ucraina

Tra i temi toccati anche quello relativo alla crisi in Ucraina «un Paese a noi vicino, che sta vivendo un profondo travaglio e l'Italia sta dando un suo contributo: c'è la necessità di evitare irrigidimenti tra l'Ue e la Russia» ha sottolineato il presidente delle Repubblica aggiungendo che si è «persuasi che in Ucraina i diritti umani siano violati da più parti».

Il presidente nel suo discorso ai funzionari italiani delle Nazioni Unite a Ginevra, ha spiegato che rispetto alla crisi ucraina «l'Italia rimane convinta che non si possa in nessun modo considerare banale il rischio di un ritorno alla guerra fredda», perché quella che era chiamata «la sfida implacabile tra i due blocchi è ormai storia, è ormai archiviata».

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