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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2014 alle ore 17:33.
L'ultima modifica è del 19 maggio 2014 alle ore 18:12.

E' sempre più isolato il Venezuela di Maduro. Non solo politicamente, da un'opposizione agguerrita, ma anche geograficamente. Alitalia ha annunciato la sospensione, dal 2 giugno al 25 ottobre, dei voli da e per il Venezuela, a causa della «situazione critica» del paese e dei problemi generati dal controllo dei cambi stabilito dal governo di Caracas. I passeggeri venezuelani acquistano i biglietti in moneta locale, i bolivares, e lo Stato deve poi rimborsare le compagnie aeree in dollari. Questa è la conseguenza delle misure di politica cambiaria introdotte dal Governo: la crisi economica e la scarsità della valuta estera non consentono al governo di rispettare gli impegni presi e molto spesso le compagnie attendono molti mesi prima di incassare le somme pattuite.
Una nota della compagnia spiega che « Alitalia considera di riprendere le operazioni per il Venezuela, un mercato vitale per il traffico da e per l'Italia - spiega la compagnia - una volta che la situazione interna si sarà stabilizzata; si tratta infatti di un mercato vitale per il traffico dae per l'Italia ».
Oltre ad Alitalia anche Lufthansa ha annunciato una riduzione dei collegamenti aerei, mentre Air Canada ha sospeso i voli già dallo scorso marzo. Mentre altre compagnie sudamericane, la colombiana Avianca e la brasiliana Tam, hanno ridotto di almeno il 40% i loro voli.
A fronte di queste continue defezioni il presidente Maduro ha annunciato delle rappresaglie: « Chi se ne va ora non tornerà più».
Intanto l'opposizione venezuelana ha consegnato ai mediatori internazionali del "dialogo nazionale", lanciato dal presidente Nicolas Maduro, un documento nel quale si fissano condizioni per riprendere le conversazioni, congelate dal Mud (Tavolo dell'unità democratica). Le trattative, dopo un mese, non hanno prodotto alcun risultato, mentre prosegueno le proteste e gli scontri di piazza.
«Si tratta di punti molto semplici», ha spiegato il segretario esecutivo del Mud, Guillermo Aveledo, tra i quali sono menzionate la situazione delle persone arrestate nelle manifestazioni che si susseguono da inizio febbraio, con un saldo di 42 morti, e le violazioni dei diritti umani in Venezuela.
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