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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2014 alle ore 16:53.
L'ultima modifica è del 20 maggio 2014 alle ore 17:11.

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«Se l'operazione di Etihad non sarà amichevole e ci sarà ostile, dovremo riflettere se ritirarci in modo più importante» dal capitale di Alitalia. Lo ha detto l'amministratore delegato di Air France-Klm, Alexandre de Juniac, ribadendo che se sarà amichevole «possiamo pensare di fare qualcosa con Etihad in Alitalia», con cui c'è una «partnership molto positiva».

Le condizioni poste da Etihad per investire in Alitalia sono «analoghe, anzi probabilmente più severe» di quelle poste nell'autunno scorso da Air France-Klm ha dichiarato l'amministratore delegato del gruppo franco-olandese, Alexandre de Juniac, rispondendo a una domanda durante l'assemblea degli azionisti.

In ogni caso, ha aggiunto de Juniac, la decisione sull'ingresso di Etihad in Alitalia «sta agli attori coinvolti, agli azionisti italiani e soprattutto alle banche, che decideranno se accettare queste condizioni» imposte dal vettore arabo.

Air France-Klm, ha ricordato ancora il top manager francese, dopo la diluizione dell'autunno scorso ha una quota «che è scesa al 6 o 7%» in Alitalia, ed è quindi oggi «un piccolo azionista, ben lontano dall'essere il primo azionista» come in passato.

Sul ruolo di Bruxelles ha poi aggiunto: «Non dubito che la Commissione Ue sorveglierà molto da vicino gli investimenti che vengono da Paesi non europei in compagnie europee per verificare che la nozione di controllo europeo sia rispetto in modo molto stringente».

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