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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2014 alle ore 11:20.
L'ultima modifica è del 20 maggio 2014 alle ore 14:02.

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Cinque Stelle primo partito? Lui, il leader Beppe Grillo non ha dubbi e risponde: sì. Il giorno dopo il ritorno davanti alle telecamere della tv di Stato, e la proposta lanciata dal salotto di Porta a Porta di sottoporre i politici a processi web - quasi 3 milioni e 200 mila gli spettatori che hanno seguito la puntata, con uno share del 23,75% -, ha partecipato al terzo Restitution Day organizzato dai deputati Cinquestelle davanti alla Camera. È stata esposta in piazza una grande cartolina. Da un lato si legge «i parlamentari del Movimento 5 stelle hanno restituito 50 mila euro a testa in 12 mesi, se lo faceste anche voi arriveremmo a 50 milioni».

Grillo: siamo già primi
Il conto alla rovescia verso le elezioni Europee di domenica è iniziato, e il leader dei Pentastellati non ha dubbi: «È il più grande voto politico che l'Italia possa fare: in gioco c'è il governo, rifare il governo. Siamo primi, siamo già i primi. Poi vinciamo le Europee e andiamo alle politiche», ha confidato ai giornalisti. A chi gli domandava con quanti punti percentuali pensasse che il Movimento possa vincere le prossime elezioni europee, Grillo ha osservato: «Non lo so, abbiamo fatto dei sondaggi che ci danno al 60%». Grillo ha poi replicato a Berlusconi, che lo ha attaccato duramente («è stato condannato per omicidio plurimo», ha detto l'ex presidente del Consiglio): «Un pover'uomo che non crede nemmeno più in quello che dice - ha risposto l'ex comico -. Sta zampettando da una televisione all'altra per salvare le sue aziende, non gli elettori».

Se vinciamo, sotto al Colle fino a dimissioni Napolitano
Se il Movimento 5 stelle vince le elezioni di domenica prossima, ha poi avvertito Grillo, «andremo sotto al Quirinale in forma pacifica per chiedere le dimissioni di Napolitano perché è un presidente delegittimato». Alla domanda se al Colle ci resteranno fino alle dimissioni del capo dello Stato, il comico genovese ha risposto: «Assolutamente sì. Dobbiamo strutturarci in modo da far dare le dimissioni a Napolitano - ha aggiunto -, se vinciamo le europee non avrà più il sostentamento politico». Da Milano Renzi ha attaccato M5S: «Ci vogliono far credere che è tutto disperazione e distruzione, anche con un linguaggio di morte. E invece l'Italia ha davanti una straordinaria occasione di ripartenza».

Alle elezioni con questa legge elettorale
«Vogliamo andare alle elezioni con questa legge elettorale, non con quella nuova», ha spiegato Grillo. L'Italicum? «L'hanno fatta con un condannato e massone».

Alle politiche nessuna alleanza
Grillo ha poi ribadito che il MoVimento 5 Stelle non farà mai alleanze. «È una parola terribile», ha affermato. «Alle prossime elezioni politiche presenteremo agli italiani la squadra di governo prima del voto. Sapranno già chi sarà il ministro dell'Economia ecc.». Quanto al candidato premier, «non ci sarà, sarà il Movimento».

Ai commessi della Camera: bisogna licenziarne qualcuno
« Quando verremo qui ne licenziamo un po' di queste persone», ha detto Grillo ad alcuni commessi della Camera che lo hanno accompagnato all'ascensore del palazzo dei gruppi al suo arrivo a Montecitorio.

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