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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2014 alle ore 06:36.

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La Tasi di giugno si pagherà quasi solo al Centro-Nord. Almeno è questa la geografia che si ricava dal censimento ufficiale delle delibere tenuto dal dipartimento Finanze, che con l'aggiornamento di ieri sera contava le decisioni assunte in 1.080 Comuni: 963, cioè l'89,2% del totale, sono nelle Regioni del Centro-Nord.
I giorni che ci separano dal 31 maggio, ultima data utile per pubblicare le delibere e far scattare l'acconto del 16 giugno, sono naturalmente decisivi per ritoccare il quadro, ma essenziale è prima di tutto assumere la decisione entro il 23 maggio, e molti municipi sono bloccati dall'incertezza sulle risorse e dalla scadenza elettorale che domenica insieme alle Europee vedrà il rinnovo di 4.090 consigli comunali. Ogni giorno, il dipartimento "lavora" gli atti in arrivo dal territorio (112 sono in fase di pubblicazione e potrebbero comparire già nell'aggiornamento in programma oggi), e la "corsa alla delibera" impegna anche grandi Comuni: più avanti appaiono Torino e Genova, che ha deliberato ieri, a Napoli la discussione in consiglio è in calendario per oggi e il sindaco De Magistris spera di evitare la proroga, mentre a Milano e Roma le decisioni in Giunta sono già prese, ma manca il via libera decisivo del consiglio e le polemiche sul rischio rincari sono alte.
Ieri sera, comunque, erano presenti nel database ministeriale le decisioni di 1.080 Comuni, cioè il 13,6% del totale. La Valle d'Aosta è l'unica Regione in cui i giochi sono già fatti nell'ampia maggioranza dei casi, mentre al secondo posto si piazza l'Emilia Romagna che vede il traguardo già tagliato nel 47,9% dei propri Comuni. Al terzo posto il Trentino, con un tasso di presenza del 30% nell'elenco ministeriale. In Trentino, comunque, il dato ha un valore relativo, perché la Provincia autonoma ha piena competenza in materia fiscale e l'assessore agli enti locali, Carlo Daldoss, ha respinto l'ipotesi del rinvio. La Tasi trentina, quindi, si pagherà a giugno, mentre l'Alto Adige è fuori dalla partita perché a Bolzano e dintorni la Tasi non esiste: lì si paga l'Imi, l'«imposta municipale immobiliare» che esclude gran parte delle abitazioni principali e si comincerà a versare puntualmente a giugno, dopo che nei giorni scorsi l'agenzia delle Entrate ha dato il via libera ai pagamenti con i vecchi codici tributo dell'Imu.
Quasi nessuno, invece, dovrà presentarsi alla cassa fra meno di un mese in Puglia, Basilicata e Sicilia, che per ora totalizzano solo due Comuni a testa nell'elenco delle Finanze: le delibere latitano comunque in tutto il Sud, dove finora solo il 3,9% degli enti si è affacciato nel censimento ufficiale delle aliquote.
gianni.trovati@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'elenco dei Comuni con le delibere già pubblicate dal dipartimento Finanze ripartiti per Regione e Provincia

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