Notizie SportIl tris di Bouhanni, la bella telefonata di Evans e altre voci dal gruppo
Il tris di Bouhanni, la bella telefonata di Evans e altre voci dal gruppo
di Giorgio Squinzi | 21 maggio 2014
Per me è stata veramente una gradita sorpresa. Ieri mattina ho ricevuto una telefonata di Cadel Evans che mi è sembrato molto sereno, tranquillo e fiducioso sulle sue condizioni. Da tifoso personale ho, naturalmente, fatto a Cadel un grande in bocca al lupo.
Dopo il giorno di riposo, percorso piatto (da Modena a Salsomaggiore) ideale per i velocisti. E così è stato. Un'altra volata di gruppo e un'altra vittoria (è siamo a tre) del francese Nacer Bouhanni che si conferma lo sprinter più in forma nella carovana. Niente da fare ancora per i nostri velocisti che si devono accontentare della piazza d'onore con Giacomo Nizzolo.
Bouhanni mi sembra superiore a tutti e bisogna riconoscere la sua bravura; sull'ultimo strappo è rimasto in posizione arretrata per poi recuperare con una dimostrazione di potenza davvero notevole. Anche ieri l'arrivo è stato "complicato" da una caduta che ha lasciato qualche vittima, a cominciare da un gregario di Evans costretto al ritiro: un colpo per l'australiano perché il compagno di squadra rappresentava un valido aiuto sulle salite. I big stanno correndo con molta concentrazione e attenzione per evitare le "trappole" di eventuali scivoloni che potrebbero rivelarsi molto pericolosi; anche ieri, prima dell'ennesimo episodio, si trovavano davanti proprio per scansare eventuali rischi. L'ultima caduta è stata innescata da Tyler Farrar. Mi dicono che all'interno del gruppo l'americano è considerato un vero e proprio pericolo ed è guardato con una certa diffidenza.
Le tante cadute di questa prima parte del Giro d'Italia non sono l'unico handicap per i ciclisti. Dall'entourage della carovana mi arrivano voci che diversi corridori (alcuni tra i favoriti alla vittoria finale) soffrono di qualche malanno fisico, conseguenza delle giornate fredde e piovose trascorse in Irlanda. Oltre alle botte rimediate, anche questo tipo di guai potrebbe influire sul rendimento proprio nel momento in cui la corsa entra nel vivo.
Oggi da Collecchio a Savona. Con i 249 chilometri è la tappa più lunga, con una insidiosa salita nel finale: poco più di 7 chilometri (pendenze massime del 13%) e poi una discesa in picchiata verso il traguardo. Una classica frazione che si presta a colpi di mano per un giorno da protagonista.
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