Notizie ItaliaIn una teca di vetro il sacrificio di Falcone e dei suoi ragazzi di scorta
Il sacrificio di Falcone e della sua scorta
di Roberto Galullo | 22 maggio 2014
La vita, molto spesso, si ricorda con i numeri e con le date.
Prendete questo: 17.58. E quest'altra: 23 maggio 1992
Quell'ora, di quel mese, di quel giorno, di quell'anno è impressa nella vita degli italiani onesti.
Quell'ora, di quel mese, di quel giorno, di quell'anno morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro e con essi morì la speranza di molti.
Prendete quest'altra sequenza di numeri e città: Quarto Savona Quindici. E' l'associazione nata grazie all'impegno di Tina Montinaro Martinez, moglie del caposcorta di Falcone, che prende il nome da codice usato per l'auto "civetta" che precedeva il giudice. Grazie all'impegno dell'allora capo della Polizia, Antonio Manganelli, il 25 marzo 2013 il ministero dell'Internò inviò il verbale di consegna con il quale i resti della Fiat croma della scorta, ora custoditi in una teca di vetro, vennero assegnati all'associazione. «Per noi questo dono – scrive Montinaro Martinez nel sito dell'Associazione – ha avuto un grande significato. Quella macchina, fermata dalla mano degli assassini, rinasce e riprende a camminare. Vogliamo ricordare il sacrificio di quegli uomini che nell'adempimento del loro dovere, nel corso di un delicato servizio a protezione della giustizia, hanno dato la vita affinché la democrazia,la giustizia e la legalità potessero tornare a vivere. Nonostante la tragedia però, arde la fiammella della speranza per un Paese migliore.
Oggi non dobbiamo parlare di terrorismo ed attentati. Vogliamo e dobbiamo parlare, portando in giro questo simbolo del futuro migliore che quegli uomini ci hanno donato con il loro sacrificio».
Da anni il contachilometri di quella macchina, virtualmente, ha ripreso a girare. Grazie all'impegno dell'associazione, quella teca di vetro con i resti della macchina viaggia per l'Italia per testimoniare dolore e speranza. «Aggiorneremo il contachilometri – spiega Montinaro Martinez – perché la Quarto Savona Quindici, nonostante l'eccidio, possa rappresentare la forza di tutti noi che continuiamo, ricordando un fatto doloroso e devastante, che quei ragazzi vivono con tutti noi attraverso le nostre azioni».
Domani, giorni di celebrazioni ufficiali, a partire da Palermo dove approderà come ogni anno la nave della legalità e 20mila studenti provenienti da tutta Italia, la teca con i resti della Fiat Croma sarà nella Scuola allievi agenti di Polizia di Peschiera del Garda (Verona). Tina Montinaro Martinez il 22 marzo, nell'annunciarlo a 120 agenti, ha ricordato che quella Scuola è casa sua.
r.galullo@ilsole24ore.com