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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2014 alle ore 17:15.
L'ultima modifica è del 22 maggio 2014 alle ore 17:42.

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Rischia di diventare lui, l'avvocato svizzero Davide Enderlin, uno dei personaggi chiave dell'inchiesta che lo ha portato agli arresti insieme al vicepresidente dell'Abi ed ex presidente di Banca Carige Giovanni Berneschi e ad altri cinque tra amministratori e consulenti del gruppo bancario. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Genova lo hanno arrestato a Legnano, mentre rientrava da Lugano dove è residente.

Classe 1972, figlio di un principe del foro di Lugano scomparso nel febbraio 2013 che si chiamava Davide come lui, Enderlin è l'ultimo virgulto di una antica casata ticinese. Presidente della squadra di pallavolo del Lugano, si è candidato a Lugano in consiglio comunale con la lista dell'antico Partito liberal radicale, detto il "partitone", una via di mezzo tra il vecchio Pli di Giovanni Malagodi e il Pri di Giorgio La Malfa. Il suo slogan è la "Sicurezza nella continuità". Ma sembra che nel suo curriculum vitae di sicuro e di continuo ci siano solo gli inciampi.

Come quello della Promac Sa, società di Riazzino produttrice di pannelli fotovoltaici, fallita due anni fa dopo un lustro di attività e messa sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta dalla magistratura locale. Nella vicenda Carige Enderlin entra come referente di una società lussemburgese la Lascafive Sa (operativa a Lugano) e di una luganese la Balitas Sa. Entrambe le società sembra fossero utilizzate come centrali di smistamento e occultamento dei proventi di quelle che i magistrati genovesi Nicola Piacente (aggiunto) e Silvio Franz ritengono essere state truffe aggravate nei confronti della banca. Ma a quanto trapela da fonti vicine all'inchiesta il reticolo di società off shore creato ad arte per mescolare le carte della presunta truffa sarebbe fittissimo.

Tra i trascorsi del "vertrauensman" (il fiduciario) svizzero non manca una condanna penale per false fatturazioni, a quattro anni di reclusione (tre dei quali condonati) inflitta dal tribunale di Como. Tra le cariche ricoperte Enderlin risulta poi amministratore di una società sarda: la Villamar con sede a Porto Cervo, mentre dal 2004 al 2008 sedeva nel consiglio di amministrazione della romana Teknajet e della Granito Spa di Milano. Sino al 2007 era poi presidente della Findata srl e della sua controllante Colgin properties. Sino allo scorso marzo era anche consigliere della Screen Service Broadcasting di Brescia.

Ma la vera sorpresa è quella di trovare Enderlin all'interno del consiglio di amministrazione di alcune società del gruppo Mariella Burani Fashion Group, colosso del fashion, e vittima di un crack epocale nel settore della moda con un fallimento dichiarato nel febbraio del 2012 cui è seguito un processo per bancarotta fraudolenta chiuso nel febbraio del 2013 con la condanna 6 anni di reclusione sia per Walter Burani, 78 anni, marito della creatrice del marchio, che per il figlio Giovanni, rispettivamente ex presidente ed ex ad del gruppo di Cavriago.

Enderlin fino al giugno 2009 risultava tra gli amministratori della Burani designer holding Nv, scatola olandese del gruppo reggiano, e ancora consigliere di Mariella Burani family holding fino al gennaio 2010. Da notare che prima del fallimento il gruppo Burani era stato sottoposto ad amministrazione straordinaria. E fu in predicato di ricevere un finanziamento straordinario che avrebbe contribuito a rimpinguare le casse del gruppo. 15 milioni di euro. Ente erogatore: Banca Carige, manco a dirlo.

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