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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2014 alle ore 17:27.
L'ultima modifica è del 23 maggio 2014 alle ore 18:46.
Non ci sono solo le elezioni europee e le regionali in Piemonte e Abruzzo. Il 25 maggio, sempre dalle 7 alle 23, le urne sono aperte anche per la scelta dei sindaci e dei consiglieri di 3.900 comuni di regioni a statuto ordinario, di 131 comuni del Friuli Venezia Giulia, di 37 comuni della Sicilia ed di 18 comuni della Sardegna. Per un totale di 4.106 amministrazioni coinvolte e oltre 17 milioni di elettori. Lo scrutinio dei voti inizierà dalle ore 14 di lunedì 26 maggio, dando la precedenza allo spoglio delle schede per le elezioni regionali. In caso di ballottaggio per l'elezione del sindaco (nei comuni oltre i 15mila abitanti se nessun candidato ottiene al primo turno la maggioranza dei voti validi) si voterà domenica 8 giugno dalle ore 7.00 alle ore 23.00.
Dove si vota
Grande attesa per l'esito del voto a Firenze, dove l'eredità di Matteo Renzi è contesa da dieci candidati appoggiati da 23 liste. In pole per il dopo-Renzi c'è Dario Nardella, ex vicesindaco dell'attuale premier. In Toscana votano anche Prato e Livorno. In Piemonte urne aperte a Biella, Verbania e Vercelli. In Veneto a Padova. Doppio appuntamento per l'Abruzzo, che rinnova il consiglio regionale e le amministrazione di due dei quattro comuni capoluogo: Pescara e Teramo. Tornata elettorale rilevante in Emilia-Romagna (si sceglie il sindaco a Modena, Forlì, Cesena, Ferrara e Reggio Emilia) mentre in Lombardia sono tre i comuni alle urne: Cremona, Pavia e Bergamo. Nelle Marche si vota a Pesaro (dove scende in campo Matteo Ricci, vicepresidente del Pd e presidente della provincia) Urbino e Ascoli Piceno. In Umbria andranno al voto entrambi i capoluoghi di provincia, Terni e Perugia, in Molise Campobasso, in Basilicata Potenza, mentre in Sardegna sono attesi alle urne gli abitanti di Sassari e di Tortolì (unico capoluogo con meno di 15mila abitanti). Tra le grande città al voto c'è Bari, dove termina l'era Emiliano. In Puglia si vota anche a Foggia. In Sicilia, unico capoluogo al voto è Caltanissetta.
I rapporti di forza
Tra i comuni capoluogo di provincia chiamati al voto, 14 sono le amministrazioni guidate da giunte di centrosinistra (Ferrara, Perugia, Terni, Padova, Firenze, Forlì, Modena, Reggio Emilia, Livorno, Pesaro, Bari, Foggia, Potenza e Pesaro). Il centrodestra governa in altre 13, mentre a Sassari e Tortolì c'è un commissario straordinario.
Preferenze e ballottaggio
Nei comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti ogni elettore può manifestare non più di due voti di preferenza per i candidati alla carica di consigliere comunale; nel caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena annullamento della seconda preferenza. Inoltre si procede al turno di ballottaggio per l'elezione del sindaco qualora nessun candidato abbia conseguito la maggioranza dei voti validi.
Le novità sulle quote rosa
Nei 4.106 Comuni al voto (il 50,7% del totale) sono in palio 67.754 posti tra sindaco, consigliere o assessore, e nelle liste dovranno comparire decine di migliaia di donne in più rispetto al passato: nelle giunte saranno riservati a loro almeno 2.858 posti nei 1.613 Comuni che contano più di 3mila abitanti e sono interessati dalle urne.
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